Accesso abusivo ai sistemi informatici dell’università: sarà il solito hacker che vuole impadronirsi di chissà quali dati preziosi? In realtà questa volta l’hacker l’Università di Trento se l’è coltivato in casa, crescendolo e insegnandole come conoscere e usare il sistema di gestione interna dell’ateneo. E lei ne ha fatto buon uso. Entrava nel sistema e si aumentava i voti, aggiungendo una lode qua e una lode là arrivando al punto da inventarsi un esame mai fatto con il verbale e la firma falsa di un docente. Azioni gravissime, e infatti una volta scoperta è stata denunciata dall’università stessa per accesso abusivo ai sistemi informatici, detenzione e diffusione di codici di accesso e anche di falso. Adesso andrà a processo, i fatti risalgono al 2015 e le accuse andranno dimostrate. Peccato, aveva fatto ben trenta esami e ormai si dirigeva verso la tesi. Avrebbe falsificato anche quella? Qualunque sarà la condanna, certamente ha un futuro da hacker, anche se non esiste un corso di laurea del genere. E pensare che ai nostri tempi ci limitavamo a correggere un 5 sul registro di classe, o falsificare la firma del papà quando ci davano una nota. Ci beccavano lo stesso, ma almeno non ci hanno denunciati.



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