Per l’ottavo anno di fila l’Alma Mater conquista lo “scudetto” per le università italiane: nella classifica elaborata dal Censis l’università di Bologna è ancora prima tra i mega Atenei. Dopo il suo ingresso nella top 200 degli Atenei mondiali alla posizione numero 188, stando allo studio QS World University Ranking, ha incassato un altro risultato importante. Bologna mantiene la prima posizione in graduatoria con 92 punti segue l’università di Firenze con 88,2. Sull’ultimo gradino del podio Padova, mentre quarta è La Sapienza di Roma. Dall’analisi delle diverse voci su cui viene elaborato il voto finale, Bologna ottiene il punteggio più alto in internazionalizzazione. Nonostante le difficoltà sugli spazi, l’Alma Mater raccoglie il punteggio più alto anche per quanto riguarda le strutture. Invece è seconda per borse di studio e terza per la comunicazione e i servizi digitali. Soffre di più sui servizi offerti: è a 78 punti, dietro Pisa, Firenze, Padova e Bari. (agg. di Silvana Palazzo)
Gli atenei campani sono stati bocciati: sono all’ultimo posto della nuova classifica delle università italiane fatta dal Censis. Le strutture sono state divise in diverse categorie: mega atenei statali con oltre 40mila iscritti, grandi atenei statali dai 20 ai 40mila iscritti, medi atenei statali da 10 a 20mila iscrittili, piccoli atenei statali fino a 10mila iscritti, politecnici e atenei non statali. La Federico II di Napoli ha conquistato la maglia nera nella classifica che riguarda i mega atenei statali, bissando il risultato dello scorso anno. Al penultimo posto l’Università di Catania, che ha perso una posizione, mentre la Statale di Milano si è confermata al terzultimo posto. Eccelle invece l’università di Bologna, in vetta alla classifica.
La situazione per la Campania non cambia per quanto riguarda la classifica dei grandi atenei statali: l’ultimo posto in questo caso se l’è preso la Seconda università Luigi Vanvitelli, preceduta da quella di Chieti-Pescara e l’Università di Roma 3. Il primato invece spetta all’università di Perugia. E siamo ai medi atenei statali: all’ultimo e penultimo posto finiscono rispettivamente Università di Napoli Parthenope e l’Orientale. Svetta al primo posto invece l’Università di Siena.
Per stilare queste diverse classifiche il Censis ha tenuto conto di diversi criteri di valutazione: dalle strutture disponibili ai servizi erogati, passando per livello di internazionalizzazione e capacità di comunicazione 2.0. In ogni caso comunque crescono le immatricolazioni, dopo il calo degli ultimi anni. Nel 2015/16 si è avuta una lieve crescita per il secondo anno consecutivo: +1,9%, una crescita raddoppiata rispetto all’anno precedente, quando il trend è stato finalmente invertito.