In pratica è una guerra alla bocciatura quella che andrà in scena, in maniera ancora più ferrea, dal prossimo anno scolastico che sta per ripartire tra qualche giorno. Per effetto delle decisioni prese dalla legge 107, la celebre “Buona scuola” del governo Renzi – confermata poi con la legge-deleghe dal Governo Gentiloni – in pratica le bocciature alle scuole primarie e secondarie di primo grado (le medie, ndr) saranno abolite. «Le alunne e gli alunni della scuola primaria sono ammessi alla classe successiva e alla prima classe di scuola secondaria di primo grado anche in presenza di livelli di apprendimento parzialmente raggiunti o in via di prima acquisizione», spiega il decreto legislativo diffuso a tutte le scuole d’Italia. Di fatto, per poter essere bocciati alle elementari o alle scuole medie bisognerà avere tutti gli insegnanti del consiglio di classe concordi: ne basta uno contrario e salta l’intero processo di bocciatura. Di contro, nei casi di promozione di fatto ”agevolata”, «le scuole dovranno attivare specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento». La guerra alle bocciature dello Stato avviene nel Paese con la più alta statistica di abbandono dell’anno scolastico: si cercano metodi per evitare proprio questo abbandono, anche se va detto che le stesse bocciature tra elementari e medie sono già in questi anni tra le più basse dell’intera Unione Europea.



ESAME 3^ MEDIA: TEST INVALSI NON INCIDERÀ SU VOTO FINALE

Novità però dalla Buona Scuola non solo per il fronte delle bocciature, bensì – come annunciato già nei mesi precedenti – anche le prove Invalsi cambieranno. In attesa che arrivino alla maturità come requisito necessario per accedervi – per la scuola superiore occorrerà attendere ancora 12 mesi prima di vedere gli effetti della legge 107 – in quinta elementare oltre alle consuete prove svolte durante l’anno di italiano e matematica, si aggiungerà anche un’altra di lingua inglese. Ma sopratutto è sulla scuola media che ci saranno le maggiori novità per quanto riguarda l’istituto Invalsi: fino a quest’anno funzionava che tra le prove d’esame per accedere alle Superiori ci fosse anche l’Invalsi di italiano, matematica e faceva media con il voto finale. Ora non sarà più così, per volere dell’ultima riforma del Miur: «Le prove Invalsi non saranno più in concomitanza con gli esami conclusivi e non incideranno più sul voto finale. Si svolgeranno entro il mese di aprile, saranno effettuate al computer – computer-based – e contempleranno anche una prova di Inglese». In generale, cambierà sostanzialmente l’intero svolgimento della prova d’esame di fine ciclo in terza media: solo tre prove scritte – Matematica, Italiano e Lingue Straniere – e un colloquio orale, andando così a premiare più che i risultati degli esami stessi l’intero percorso e carriera scolastica dello studente. Come recita infatti la riforma Giannini, «il voto finale sarà espresso in decimi (sarà possibile anche una eventuale lode) e scaturirà dalla media tra il voto di ammissione e la media dei voti delle prove d’esame».

Leggi anche

SCUOLA/ Pnrr, una selva oscura fatta apposta per "dimenticare" gli studenti?SCUOLA/ Riforma del voto in condotta, ora il punto debole (ri)diventano i docenti