Con la firma del decreto della ministra Fedeli, prende ufficialmente il via la sperimentazione dei licei brevi, a partire dall’anno scolastico 2018/2019. In attesa di capire come e se funzionerà quanto previsto dal decreto firmato nei giorni scorsi, Repubblica.it anticipa che già dal 30 settembre prossimo gli istituti che vorranno aderire alla sperimentazione dei quattro anni invece di cinque potranno presentare i propri progetti che saranno attentamente valutati da un’apposita commissione ministeriale. Con la firma del decreto, inoltre, la sperimentazione riguarderà 100 scuole in tutta Italia (e non 60 come era stato previsto dalla precedente ministra Giannini) con una sola classe prima a testa. Potranno aderire al nuovo percorso di quattro anni non solo i licei ma anche gli istituti tecnici e professionali (statali o paritari) purché provvisti di un apposito progetto didattico nel quale sarà dimostrato come gli iscritti ai percorsi brevi non perderanno alcuna lezione del monte ore totale previsto per il percorso classico di cinque anni.
LICEI BREVI, AL VIA LA SPERIMENTAZIONE
COSA PREVEDE IL DECRETO PER SCUOLE E STUDENTI
Il decreto firmato dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli parla chiaro: ogni istituto che intende far parte delle 100 scuole coinvolte nella sperimentazione dovrà presentare la propria candidatura che dovrà distinguersi per “un elevato livello di innovazione in ordine all’articolazione e alla rimodulazione dei piani di studio”. Non solo: gli studenti dei licei brevi dovranno apprendere almeno una disciplina non linguistica con metodologia Clil in lingua straniera a partire dal terzo anno ma dovranno anche svolgere attività di laboratorio affiancando l’impiego di tecnologie didattiche innovative. Insomma, anche coloro che sceglieranno di svolgere quattro anni piuttosto che cinque non potranno restare indietro in nessun ambito. Non solo: secondo quanto previsto dalla Buona Scuola dovrà essere ampliata l’offerta disciplinare con nuove materie, come ad esempio Diritto e Storia dell’Arte. A farne le spese saranno le vacanze degli allievi che si troveranno occupati nell’alternanza scuola-lavoro anche nelle pause estive, natalizie e pasquali. Ma chi potrà accedere alle classi di un massimo di 25 unità? Ovviamente solo studenti realmente motivati ai quali sarà richiesto un arduo ed intenso lavoro sia a scuola che a casa. In merito alle selezioni, saranno i singoli istituti a presentare i criteri. Alla commissione, invece, il compito di distribuire equamente le classi in tutta Italia e nei diversi tipi di istituti, dai licei alle scuole professionali.