La manovra di bilancio del governo M5s-Lega fa infuriare anche la scuola. Prevede un aumento in busta paga per i docenti di 14 euro: sindacati sul piede di guerra, infatti sul rinnovo contrattuale avvertono che con queste cifre sul tavolo non ci può essere trattativa con il governo. A parlare di aumento era stato in audizione alla Camera il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, il quale aveva annunciato lo stanziamento di risorse aggiuntive per 1,7 miliardi di euro all’anno. Perequazione a parte, con 1,7 miliardi di euro la crescita degli stipendi degli insegnanti italiani, tra i più bassi d’Europa, resta al palo. L’aumento previsto per il 2019 ammonta all’1,9 per cento, cioè 23 euro lordi che nell’arco di tre anni sono destinati a diventare 38 euro. La quota, riferita ad uno stipendio medio di 1400 euro netti al mese, corrisponde quindi ad un aumento di 14 euro circa. Una somma che non risponde alle aspettative dei docenti. «Sono un terzo del minimo garantito l’8 febbraio scorso dal Dicastero Fedeli, che chiuse un contratto aperto da nove anni con una crescita della busta paga tra gli 80,40 euro e i 110,40», spiega la Flc Cgil scuola, come riportato da Il Messaggero.
SCUOLA, STIPENDIO INSEGNANTI AUMENTA DI 14 EURO
Le aspettative dei docenti e di tutto il personale scolastico per quanto riguarda l’aumento dello stipendio erano ben altre. Il precedente governo targato Pd ha infatti pagato l’insoddisfazione degli insegnanti, in primis per la riforma della Buona Scuola e poi per l’aumento stipendiale ritenuto da molti irrisorio. Così fu netta la spaccatura con i sindacati. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha assicurato però che lo stanziamento di 1,7 miliardi è solo un primo passo. «Il cammino della legge di bilancio è appena cominciato ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo contratti». E infatti incontrerà i sindacati per discutere di risorse e di una possibile pre-intesa in vista del rinnovo. Il rischio però, secondo Il Messaggero, è che le trattative per il rinnovo del contratto scuola saltino ancora prima di partire, infatti la Cgil ha già fatto sapere che a gennaio non siederà attorno al tavolo della trattativa. Il segretario di Flc Cgil Francesco Sinopoli vuole altri due miliardi sul piatto per sedersi: «Ricordo come l’attuale esecutivo abbia sbeffeggiato il contratto povero della Fedeli, purtroppo la base di partenza del rinnovo 2019-2021 è decisamente inferiore».