Dopo un mese il Governo “ci riprova” e sul Test di Medicina azzarda “abolizione del numero chiuso”: avverrà in due anni al massimo ma le modalità (ancora una volta) sono tutt’altro che chiare. Riavvolgiamo il nastro e proviamo a capirci qualcosa in più: dopo la prima approvazione della Manovra in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 ottobre il Governo Lega-M5s scrisse nel verbale «abolizione del numero chiuso per l’accesso alle Facoltà di Medicina». Apriti cielo, rivolta da ogni parte e spiazzamento totale dello stesso Ministero della Sanità che commentò «noi non ne sappiamo nulla». Poi il dietrofront con il Premier Conte che ci mise una salomonica “pezza” spiegando che è una delle ipotesi in campo ma che serviva tempo per mettere a punto una proposta per il futuro. Oggi arriva però arriva la dichiarazione del Presidente della Commissione Cultura alla Camera, il grillino Luigi Gallo, che in audizione spiega «stiamo mettendo a punto un superamento del numero chiuso da realizzare in dodici, massimo ventiquattro mesi».
TEST DI MEDICINA 2019: ECCO LE PRIME NOVITÀ
In un video pubblicato dal Corriere della Sera, Gallo spiega nel dettaglio cosa di sicuro cambierà dal 2019 per i Test di Medicina in attesa che l’abolizione totale del numero chiuso apra le porte a numerosi problemi e critiche dal mondo universitario e sanitario. Vi sarà l’aumento delle borse per gli specializzanti – 900 in più l’anno prossimo – per poter «cancellare il numero chiuso in uscita da Medicina», spiega ancora il Presidente della Commissione Cultura a Palazzo Montecitorio. Infine, Gallo punta moltissimo sui Mooc (corsi online pensati per una formazione a distanza) per aumentare il numero di laureati: «Siamo ultimi per numero di laureati in Europa davanti alla Bulgaria» (anche giustamente il CorSera nota che si tratta della Romania, e non della Bulgaria, ma poco cambia la sostanza). Il vero centro di tutto però rimane la vicenda ancora irrisolta del numero chiuso, con il grillino che si limita – oltre a dare l’annuncio – a spiegare «il Miur sta rivedendo l’impianto dei test già per il 2019, l’importante è che tutti sia mettano d’accordo».