Il Miur, dopo le continue segnalazioni, ha provveduto a correggere un errore sulle materie della Seconda Prova in vista della prossima Maturità 2018: con un decreto del 12 marzo 2018, si viene a conoscenza di una rettifica importante sulle materie oggetto della Seconda Prova agli Esatmi di Stato nella Scuola secondaria di II grado per l’Istituto professionale; in particolare, l’indirizzo coinvolto nella rettifica è quello di Servizi Commerciali con curvatura Turistica. Stando alla correzione, la prova scritta di italiano sarà affidato al commissario esterno mentre la Seconda Prova scritta sarà «Tecniche professionali dei servizi commerciali» e affidata invece ad un commissario interno. I commissari esterni per la prova orale, infine, saranno riferiti e affidati per le materie “Lingua inglese” e “Diritto ed economia”. In poche parole, l’errore nel giorno di pubblicazione delle materie di Maturità prevedeva il commissario interno (erroneamente affidato alla prima prova) e il commissario esterno per la Seconda prova, che per di più era sbagliata (non è inglese, il Miur ha stabilito ora che sarà tecniche professionali dei servizi commerciali).
IL DECRETO DI CORREZIONE
Giornata di “sconvolgimenti” per gli studenti del Professionale con l’annuncio del Miur che va a tamponare un errore prodotto in sede di pubblicazione di tutte le materie della Seconda Prova e l’assegnazione dei commissari esterni/interni nei vari indirizzi scolastici. Secondo il comunicato del Miur, vi erano errori anche nell’indirizzo Servizi Commerciali, curvatura Promozione Commerciale e Pubblicitaria: per questo motivo, ecco la dicitura esatta e corretta dal Ministero. Prima prova: lingua e letteratura italiana affidata al commissario esterno. Seconda Prova: tecniche professionali dei servizi commerciali, commissario interno. Materie esterne alla prova orale: lingua inglese e diritto ed economia. Di diversa natura l’errore che l’anno scorso gettò il Miur e il ministro Fedeli nella bufera di ironie social: il Ministero dell’Istruzione pubblicò online la dicitura “traccie” prove scritte, compiendo errore da penna blu grave per il responsabile dell’istruzione italiana. Il Miur spiegò subito che si trattava di un banale errore di battitura, ma non gli venne evitata la “gogna” mediatica per qualche giorno.