Come vi abbiamo raccontato, la scrittura di Giorgio Bassani è legata fortemente ai temi della memoria e del cuore: Il giardino dei Finzi-Contini, romanzo che lo ha lanciato nell’Olimpo della letteratura, nasce ancora una volta da questo punto di partenza. Bassani ha chiarito che la decisione di narrare le vicende della famiglia ebraica protagonista è nata nel corso di una gita domenica alla necropoli etrusca di Cerveteri (Roma) insieme ad un gruppo di amici. Il narratore fantastica sulle visite che gli etruschi della decadenza facevano alle loro tombe, luoghi che li sottraggono alle modificazioni della storia. Un legame implicito tra gli antichi Etruschi, con la loro civiltà votata alla morte, e gli Ebrei, vittime della shoah. Il romanzo può essere letto come la memoria di un mondo finito e distrutto, colpito dalla crudeltà della storia, con una panoramica su una affascinante famiglia ferrarese ebrea chiusa nel suo mondo misterioso.



CHI E’ GIORGIO BASSANI

Chi è Giorgio Bassani? Lo scrittore di Bologna è l’autore scelto per la prima prova della Maturità 2018 con un brano tratto dal suo libro più famoso, ovvero “Il giardino dei Finzi-Contini”. Ma chi è il noto poeta emiliano? Nato il 4 marzo del 1916, dopo un primo interesse per la musica, Bassani si dedicò alla lettertura fin da giovanissimo. Laureatosi nel 1939 con una laurea su Niccolò Tommaseo, iniziò la sua carriera da scrittore sotto lo pseudonimo di Giacomo Marchi: la sua prima opera è “Una città di pianura” del 1940. E’ stato direttore di una collana di narrativa dell’editore Feltrinelli, dove fece pubblicare “Il Gattopardo” nel 1958, vice-presidente della Rai e presidente dell’associazione Italia nostra. Il successo è arrivato negli Anni Sessanta: “Il giardino dei Finzi-Conti” ottenne grande seguito e gli valse il premio Viareggio nel 1962. Non è stato però mancato dalle critiche: una corrente di pensiero, quello relativo alla neoavanguardia, vedeva in lui un modello di letteratura unicamente intimistica e sentimentale.



LA POETICA DI GIORGIO BASSANI

Memoria e cuore: questi i punti centrali della narrativa di Giorgio Bassani. Il tema della memoria è molto caro allo scrittore bolognese, che ha approfondito la caratterizzazione degli anni Trenta attraverso gli occhi della borghesia ebraica di Ferrara. Bassani si è concentrato sul valore delle esperienze perdute, sull’affetto e la sofferenza provocate dal passato e dal suo consumarsi. Questa tematica si scontra con l’incoscienza che ha segnato la vita del dopoguerra, l‘ansia di dimenticare e di ricostruire mascherando quanto accaduto negli anni terribili della Seconda guerra mondiale. Un impulso che ha spinto Bassani anche a raccontare emozioni sentimentali, un movimento del cuore che cerca i segni delle vite che il tempo ha portato via. Le sue opere vedono come sfondo il mondo provinciale e borghese: tra eleganza e nostalgia vengono raccontati con una scrittura profonda i destini degli sconfitti e delle vite distrutte, le possibilità che sono state stroncate dalla violenza. A cosa stare attenti in particolare per I giardini dei Finzi-Contini? Il personaggio femminile, autobiografico, rappresenta un misto di emozioni, un groviglio di desideri e misteri ma anche un senso di negazione della vite e il non volersi piegare alla banalità quotidiana. 

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