Per Valerio Capasa, docente e studioso in particolare di Cesare Pavese, la traccia sull’analisi del testo, il romanzo di Giorgio Bassani Il giardino dei Finzi Contini, “ripropone la tendenza in atto ormai da diversi anni, quella di chiedere ai ragazzi di analizzare un testo qualunque esso sia e non di conoscerlo”. Per Capasa infatti la stragrande maggioranza dei maturandi non conosce Il giardino dei Finzi-Contini né il suo autore: “Ai ragazzi non si chiede di conoscere l’autore solo verificare se sanno leggere un testo mai visto prima. Questa scelta ha un suo valore perché vuole verificare le capacità di base ma allo stesso tempo riduce ogni testo a un pretesto di fare una analisi, non è più un testo ma un testo per farci un analisi”. Chiediamo a Capasa se la trama del romanzo, ambientato ai tempi delle persecuzioni fasciste contro gli ebrei, voglia in qualche modo legarsi all’oggi: “Probabilmente più che agli ultimi giorni potrebbe esserci un tentativo moraleggiante, cioè l’educazione all’integrazione e contro il razzismo però il romanzo non ha valore solo per questi aspetti, ma ha una profondità letteraria molto superiore. La speranza è che lo studente non scada nella trappola del moraleggiare o peggio in riferimenti politici, sarebbe far scadere un grande romanzo a livello di post di Facebook”. (agg. di Paolo Vites)



Qui lo Speciale live Maturità 2018: titoli e tracce svolte di tutte le tipologie

LO STILE DI BASSANI

È di certo il suo capolavoro più grande “Il giardino dei Finzi-Contini”, dove Bassani riuscì ad imprimere ai suoi personaggi la dimensione “metafisica” resa dalla sostanza e dalla completezza sintetico dell’epitaffio “trattando l’ombra come cosa salda”. Ai ragazzi maturandi è chiesto, secondo i tutor di Skuola.net che hanno visionato le tracce, di approfondire con varie domande il tema dell’antisemitismo. «il protagonista, ebreo, racconta all’amico Malnate, anch’egli ebreo, del momento in cui gli era stato chiesto di abbandonare la biblioteca da lui frequentata solitamente sin dal periodo universitario. Il brano esprime appieno l’amarezza e la rabbia provate dal protagonista nel momento in cui gli viene chiesto di andare via dalla biblioteca, luogo da lui considerato quasi come una seconda casa. Lo studente analizzando tale testo dovrà essere in grado di cogliere, comprendere e trasporre le sensazioni provate dal protagonista, sensazioni provate anche dello stesso autore in persona in quanto anch’egli ebreo vissuto durante gli anni della promulgazione delle leggi razziali», spiega Simona Pani su Skuola.net. Uno stile particolare quello di Bassani che utilizza ne Il giardino dei Finzi-Contini un “io narratore anonimo” che domina la scena ed è quasi onnisciente ma non viene mai citato né come nome né come personaggio. Di certo alcune domande saranno volte a questa particolare struttura del testo: in attesa di scoprire le esatte richieste della Tipologia A, ecco due approfondimenti da noi elaborati su Giorgio Bassani e sull’opera stessa, Il giardino dei Finzi Contini. (agg. di Niccolò Magnani)



“IL GIARDINO DEI FINZI-CONTINI” DI GIORGIO BASSANI

Ancora una volta il Miur ha eluso il toto-nomi per la tipologia A della prima prova scritta della Maturità 2018: è Giorgio Bassani l’autore di cui gli studenti dovranno fare l’analisi del testo. Il brano che dovrà essere analizzato dai maturandi è un estratto del romanzo più celebre dell’autore nato a Bologna ma di origine ferrarese, ovvero “Il giardino dei Finzi-Conti”, pubblicato da Einaudi nel 1962 e ambientato proprio nella Ferrara degli anni Trenta. Ed è in quel contesto, in quegli anni caratterizzati anche in Italia come nel resto d’Europa dalle persecuzioni derivate dalle leggi razziali fasciste, che il protagonista del libro – un adolescente – muove i suoi primi e incerti passi amorosi, con lo sguardo del Bassani che non fa nulla per celare al lettore il destino tragico che attenderà i protagonisti del romanzo, i Finzi-Contini che vedranno calare su di loro e sul loro amato giardino un oscuro sipario. (agg. di Dario D’Angelo) 



ALTERNANZA POESIA-PROSA?

La tipologia A della prima prova della Maturità 2018 rappresenta il primo vero contatto degli studenti con gli esami di stato: sarà proprio questa, infatti, la prima traccia ad essere letta da migliaia di studenti che fin dalle prime righe comprenderanno se il toto-nomi (almeno per quest’anno) c’avrà preso o meno sulla scelta dell’autore. Certo è che dopo la scelta lo scorso anno di Giorgio Caproni ogni possibile previsione ha perso di credibilità, a conferma che l’immenso panorama letterario italiano consente al Miur di spaziare come meglio crede alla faccia di chi – ragazzi in primis – tenta ogni anno di prevederne le decisioni. Una delle voci che si stanno facendo largo in questi minuti è quella secondo cui per l’analisi del testo debba valere la regola dell’alternanza: ovvero, se nel 2017 è stata scelta una poesia di Caproni, quest’anno protagonista sarà la prosa. Bisogna però specificare che questa prassi non sempre viene rispettata, anzi. Pure in anni recenti si è infatti deciso di ignorarla: nel 2011 e nel 2012, quando venne scelta per due anni consecutivi una poesia; e nel biennio 2015-2016 la prosa. Insomma: non c’è da star sereni, nemmeno sull’alternanza…(agg. di Dario D’Angelo)

L’ULTIMO TOTO-NOMI

Come sappiamo bene il toto-tema è una pratica tanto irrinunciabile quanto “inutile” ai fini della scelta della Prima Prova, optata già qualche mese fa e non “condizionata” dai rumors o sondaggi usciti in queste ultime settimane. Eppure, con una intervista recente su Repubblica Luca Serianni (linguista e autorevole prof della task force Miur per la Maturità) ha lasciato qualche “indizio” utile a cui appigliarsi anche in questi ultimi momenti prima della prova. Quando ormai mancano pochi minuti all’uscita del nome dell’autore in analisi del testo, ci si attende che possa essere un brano di prosa dopo che lo scorso anno venne presentato lo (strano) brano di poesia di Caproni: in questo senso, occhio allora agli anniversari di D’Annunzio (80 anni dalla nascita), Moravia o Cesare Pavese (110mo anniversario). Attenzione però, il Miur è sempre prodigo di sorprese e potrebbe ripresentare qualche poesia di autore “classico” pronto a “ingannare” ogni qualsiasi previsione: manca poco e sapremo come ha “giocato” il Ministero quest’anno.. (agg. di Niccolò Magnani)

QUALE AUTORE USCIRÀ?

Il giorno della prima prova della Maturità 2018 è dunque arrivato. Ma se ci sono pochi dubbi sul fatto che il giorno d’inizio degli Esami di Stato è il più temuto dagli studenti, nessuno ve n’è sul fatto che la Tipologia A sia quella che nei mesi di avvicinamento all’appuntamento principe del percorso scolastico terrorizza maggiormente i maturandi, alla pari soltanto con la prova orale. Rumors e indiscrezioni si rincorrono da un anno all’altro, dati statistici, precedenti storici: “l’anno scorso è uscito X”, “il prossimo toccherà certamente ad Y”. Convinzioni personali fatte passare per certezze, forse anche nel tentativo di esorcizzare la paura, di lasciare da parte lacune remote, trascinate di anno in anno, provando ad affidarsi alla buona sorte e a qualche preghiera. Che in fondo questo è ciò che accomuna tutti i ragazzi che siedono tra i banchi: la fede nel fatto che anche l’analisi del testo di qui a qualche ora sarà un ricordo lontano, sbiadito. E forse è pure inutile cercare anticipazioni, fidarsi dei rumors, se poi alla fine esce Caproni… 

LA TIPOLOGIA A DEL 2017

E sì, perché alzi la mano chi lo scorso anno avrebbe scommesso un fiorino su Giorgio Caproni scelto come autore per l’analisi del testo della Maturità, la tipologia A che è un po’ lo spauracchio comune di tutti maturandi. E invece fu proprio l’insegnante e il poeta nato a Livorno nel 1912 il protagonista a sorpresa degli Esami di Stato 2017, mentre i malcapitati studenti che ricevevano di volta in volta le tracce in mano e gettavano lo sguardo sull’analisi del testo sprofondavano ad uno ad uno nella disperazione: “Ma chi è questo Caproni? E adesso?”. E allora via con l’improvvisazione, che a volte viene anche meglio di uno studio raccattato nelle ultime settimane. La lettura de “Versicoli quasi ecologici”, componimento contenuto nella raccolta poetica “Res Amissa” pubblicata postuma nel 1991, ad un anno dalla morte dell’autore. Un appello all’uomo perché la smetta di deturpare il mondo e la natura che lo circonda, affinché decida di rispettare tutte le creature che insieme a lui abitano la Terra, perché anche di queste è composta la sua umanità, perché un giorno non si abbia a dire come potrebbe tornare ad esser bello, questo mondo, scomparso l’uomo.

I RUMORS SUGLI AUTORI

Ma il precedente dello scorso anno, l’effetto a sorpresa Giorgio Caproni non scoraggerà migliaia di studenti a navigare su internet alla ricerca di indiscrezioni dell’ultimo minuto sul possibile autore prescelto per l’analisi del testo della prima prova della Maturità 2018. Il tam-tam è partito da settimane, se non addirittura da mesi, ma si può dire che le fonti siano leggermente a corto di fantasia se tra i nomi più ricercati troviamo ad esempio quello del solito Ugo Foscolo, un must del pre-esame che però nella storia della Maturità non è stato ancora mai scelto dal Miur. Tra gli autori che entrano in conclave da cardinali e hanno ottime possibilità di uscirne da Papa abbiamo poi  Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista, oltre che Alessandro Baricco, autore fra gli altri di Oceano mare e Novecento. Tra i più temuti in assoluto un ritorno in auge di Claudio Magris, il saggista triestino già protagonista dell’analisi del testo nella prima prova della Maturità 2013 con la prefazione de “L’infinito viaggiare”.