La versione di greco scelta per la seconda prova della Maturità 2018 per gli studenti del Liceo Classico è tratta da “Etica nicomachea” di Aristotele. Quest’opera, costituita da dieci libri, offre la trattazione più completa dell’etica aristotelica ed è considerata il primo trattato sull’etica come argomento filosofico specifico. In quest’opera Aristotele parte dalle opinioni comuni, quelle più diffuse e autorevoli, con la convinzione che la verità si nasconda nel mondo concreto. Una posizione in aperto contrasto col maestro Platone, secondo cui appartiene invece solo ad un mondo ideale. I ragionamenti di Aristotele però giungono a conclusioni lontane dal senso comune, e anche per questo vengono considerate rivoluzionarie. Eppure il filosofo si è sforzato di conciliarle con la cultura tradizionale. Il brano scelto per la versione di greco da tradurre per la seconda prova è però tratto da una riflessione di Aristotele sull’amicizia, tema a cui il filosofo ha dedicato ben due libri dell’Etica nicomachea.



RIFLESSIONE SULL’AMICIZIA, COSA SAPERE PER L’INTERROGAZIONE

Per Aristotele l’amicizia ha uno stretto legame con la virtù, perché per l’uomo è una importante fonte di felicità, forse la più grande. Infatti un uomo che non ha amici per tutta la vita è irrimediabilmente triste. Dunque, l’amicizia ha un peso rilevante nel perseguimento della felicità. Ma per Aristotele ci sono tre tipi di amicizia: quella basata sull’utile, che ha il valore assolutamente minore; basata sul piacere, che si trova a metà strada tra l’amicizia dell’utile e quella del bene; quest’ultima è l’amicizia più grande. Questa è quella che considera davvero fonte di felicità pura, quindi l’amicizia più importante. Questo perché è basata sul bene, e quindi sono amicizie più rare, perché richiedono tanto tempo per essere messe alla prova e consolidate. Non a caso questo tipo di amicizia è tipica dell’età adulta e della vecchiaia, fase in cui si perde l’interesse per amicizie basate sul piacere, che sono invece tipiche della gioventù, soprattutto dell’età infantile. Per Aristotele l’amore vero consiste in un’amicizia basata sul bene. Partendo dalla posizione di Platone, secondo cui l’amore comincia con un’attrazione fisica, Aristotele arriva a spiegare che i veri amori si trasformano necessariamente in amicizie basate sul bene reciproco.

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