Nessun errore nella versione di greco della seconda prova della Maturità 2018, quella tratta dall’Etica Nicomachea di Aristotele. A precisarlo è il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con un comunicato che smentisce la notizia lanciata da Panorama il 21 giugno e che vi riportiamo di seguito.



Maturità, nessun errore nella versione di greco 

Con riferimento all’articolo dal titolo “Maturità 2018: un errore nella versione di greco” pubblicato sul vostro sito in data 21 giugno, in cui una fonte anonima segnala la presenza di “un punto che nella versione originale non esiste”, il MIUR smentisce l’esistenza del presunto errore. 



Nello specifico, il testo proposto è conforme all’edizione critica a cura di I. Bywater, Oxford, Clarendon Press, 1894, più volte ristampata. Nessuna versione scaricata da Internet, come riportato erroneamente nell’articolo. In particolare, per la citazione omerica (Iliade X 224), che viene inserita come un detto quasi proverbiale, l’utilizzo che ne fa Aristotele implica la scelta di lasciare la frase in sospeso, aggiungendo poi il suo commento (“e infatti costoro risultano maggiormente in grado di pensare e di agire”). 

Quanto alla scelta di proporre un brano tratto da Aristotele, il Ministero precisa che questa è coerente con il quadro delle Indicazioni nazionali fornite per il quinto anno dei Licei classici. Sia per quanto concerne le competenze linguistiche, sia per quel che riguarda gli approfondimenti culturali (il nome di Aristotele compare fra i testi che si auspica possano essere oggetto di lettura antologica in lingua originale). 



Appare poi destituita di ogni fondamento l’illazione secondo la quale, si legge nell’articolo, “viene da pensare che l’episodio nasconda una vecchia strategia […] L’obiettivo di una traduzione impossibile come questa è dimostrare che nei licei classici nessuno è più in grado di tradurre dal greco, e che quindi il greco dovrebbe essere abolito”. Il Ministero è invece fortemente impegnato nel rilancio della cultura umanistica. A riprova di ciò, tra le tante iniziative, si ricordano la creazione di un portale dedicato alla diffusione delle buone pratiche nei Licei Classici e il sostegno all’organizzazione delle “Notti del Liceo Classico”, che coinvolge quasi 400 Licei in tutta Italia.

ARISTOTELE ALLA SECONDA PROVA: STUDENTI SPIAZZATI

Il brano tratto dall’Etica Nicomachea di Aristotele da tradurre dal greco ha rappresentato uno scoglio particolarmente ostico, nonché inaspettato, per gli studenti del Liceo Classico, cimentatisi ieri con la seconda prova della Maturità 2018. Oltre al clamoroso refuso presente nella traccia preparata dal MIUR, che comunque non farà invalidare il compito ma certo potrebbe portare i commissari esterni ad essere più indulgenti con i maturandi, infatti la maggior parte degli intervistati al termine della prova ha ammesso che si aspettava una scelta più “soft”, quale ad esempio Platone o Senofonte, citato da molti e che il brano del capolavoro di Aristotele, almeno per il 49% degli intervistati da Skuola.net, il compito era molto difficile: per qualcuno, addirittura, anche di troppo superiore “alle capacità di uno studente liceale”, nonostante la maggior parte di loro abbia comunque ammesso di aver affrontato e studiato l’opera nel corso del programma. Ad ogni modo, come accaduto per la prima prova, anche per la versione di greco proposta ai liceali il sentire comune era che non si era stati preparati adeguatamente e che nello stesso programma vi siano state delle lacune. (agg. di R. G. Flore)

SECONDA PROVA, LA VERSIONE DI GRECO

La Seconda Prova per il Liceo Classico svolta ieri è stata accolta in maniera contraddittoria dagli stessi studenti alle prese con la difficile Versione di Greco per la Maturità 2018: già la “sfortuna” di essere capitati nell’anno del Greco (e non del Latino, seguendo la legge non scritta dell’alternanza ogni anno) per di più un brano di un filosofo acuto e particolare come Aristotele che nell’Etica Nicomachea (la Versione era tratta dal libro VIII sull’Amicizia) scriveva in forma di appunti e non per fini divulgativi. Ecco, alcuni si sono lamentati e hanno ritenuto assai difficile la scelta fatta dal Miur, mentre per altri la tematica del brano, una volta analizzato, non era poi così complessa: soprattutto, alcuni studenti ritengono che proprio per questa difficoltà riscontrata la commissione del Liceo Classico potrebbe essere più “clemente” nella correzione. Quello che è certo, come osserva oggi sulle nostre pagine Elisabetta Cassani, «Se nel corso della prima prova tanti studenti hanno preferito scegliere i testi sulla solitudine, ecco che, quasi contraltare, il testo proposto come versione da tradurre dal greco durante la seconda prova dell’esame di Stato parla dell’amicizia. Ma questa scelta non sembra essere una prova di amicizia da parte della ministra sotto la cui autorità essa è avvenuta» (qui l’editoriale completo su IlSussidiario.net).

Qui lo Speciale Maturità 2018la traduzione della VersioneSeconda Prova, notizie e reazioni 

L’ERRORE DEL MIUR NEL BRANO: E ORA COSA SUCCEDE?

Mentre qui sotto potete trovare tutto sulla Versione di Greco – dalla traduzione fino alle prime correzioni e reazioni post-Seconda Prova – è utile osservare quanto successo ieri pomeriggio quando alcuni professori di greco si sono accorti di un errore all’interno del brano tratto dall’Etica Nicomachea. In pratica il MIur ha inserito nel testo un punto in una parte sbagliata, rischiando di alterare e non poco il senso di una frase: «Si tratterebbe di un punto messo nel posto sbagliato perché compare dopo un soggetto, andando a separare quest’ultimo dal verbo. La piccola svista ha creato tantissimi problemi ai numerosi maturandi del liceo classico, già alle prese con un pezzo non così facile, per via del fatto che l’opera scelta di Aristotele fosse tratta da un suo libro di appunti per i discepoli», segnala Scuola.Zoo. Di certo la Seconda Prova non si può rifare ma ciò certifica – con ammissione di scuse da parte del Miur arrivate ieri – che le commissioni potrebbero essere più indulgenti nella correzione, come già avvenuto in passato con gli errori (ben più gravi di questi) causati dalle sviste delle squadre di lavoro del Ministero.