Ha avuto ragione, 28 anni dopo. Questa è la storia di Maria Giuseppina Eboli, una professoressa che ha incassato un assegno di 260 mila euro dal ministero dell’Istruzione come risarcimento. La donna, come riportato dal Corriere della Sera, è stata vittima di danni morali ed economici quando ha partecipato ad un concorso alla Sapienza. Il Codacons, che ha curato la pratica legale per l’insegnante, ha spiegato che «era stata ingiustamente esclusa». Dopo 28 anni ha avuto ragione… e un assegno da 257.684 euro. «Rimane l’amarezza per il vergognoso comportamento del Miur, che ha costretto una ricercatrice ad attendere 28 anni per veder riconosciuti i propri diritti», aggiunge il Codacons. La professoressa non è stata solo ingiustamente esclusa dal concorso alla Sapienza, ma anche vittima di «un ritardo criminale» che l’ha privata «della sua vita e di una carriera che le spettava di diritto».



BOCCIATA INGIUSTAMENTE, RICEVE RISARCIMENTO DOPO 28 ANNI

La lunga battaglia della professoressa Maria Giuseppina Eboli è cominciata nel 1990, anno in cui era ricercatrice alla Sapienza. Decide di partecipare al concorso da 35 posti per professore associato nel comparto “economico estimativo”, ma non lo supera. Viene bocciata. Intuisce che la commissione esaminatrice ha commesso «gravi scorrettezze», quindi decide di presentare ricorso al Tar del Lazio che le dà subito ragione. Il Tribunale amministrativo regionale, come riportato dal Corriere della Sera, chiede di annullare l’atto di nomina della Commissione, considerata illegittima, ma il Miur non ci sta e oppone tre diversi ricorsi in appello, tutti però respinti dal Consiglio di Stato. Eppure per la professoressa non cambia nulla, fino al 2008, anno in cui dopo l’ennesimo ricorso vinto è nominata professoressa associata. Eboli avrebbe diritto ad un risarcimento per gli anni in cui non le è stato riconosciuto il ruolo, ma il Miur si oppone ancora una volta. Si arriva ad oggi con l’ennesima vittoria in aula dell’insegnante e con l’assegno di risarcimento che comprende la ricostruzione della carriera e il riconoscimento dei danni subiti.

Leggi anche

SCUOLA/ Ogni vera lezione può nascere solo da uno sguardo nuovo di prof e studentiValditara: "Collaboreremo con Cecchettin contro i femminicidi"/ "Bisogna ridare autorevolezza ai genitori"