Lunedì ha preso avvio la prova preselettiva per il concorso a dirigente scolastico. Ne abbiamo parlato con Ezio Delfino, presidente di Disal. Un avvio ordinato, a quanto pare. “La prova preselettiva — dice Delfino — si è svolta regolarmente in tutte le sedi previste con circa 24mila partecipanti su 34.500 iscritti. E’ il primo concorso dopo sette anni, l’ultimo si è svolto nel 2011”. Eppure, aver avviato il concorso non è sufficiente, spiega Delfino.



Il concorso è stato bandito per coprire i posti vacanti e disponibili per il triennio 2018-2021 e superare le reggenze. Qual è la situazione della direzione delle scuole italiane ad oggi?

Attualmente sono 6.792 i dirigenti in servizio, 1.189 i posti vacanti, 1.748 le reggenze, tenendo conto anche di scuole sottodimensionate e dei distacchi (comandi) presso altre amministrazioni o sindacali. 



Ci dicono che ora si torna alla normalità nella direzione e gestione delle scuole statali. Le cose stanno proprio così?

In realtà, no. Da una parte c’è l’amara constatazione di come solo il sistema scolastico italiano realizzi questi tempi biblici per l’avvio di un nuovo concorso per reclutare il proprio personale: sette anni per i dirigenti, quindici anni per i direttori amministrativi.

Dall’altra?

Dall’altra questo concorso non offre soluzione immediata alla grave urgenza che si creerà con l’inizio del prossimo anno scolastico, quando quasi la metà delle scuole statali avranno un dirigente scolastico a mezzo tempo. Quindi, se veramente l’attuale governo intende darsi cura della scuola, occorre dare al più presto stabilità di direzione a tutte le scuole individuando contestualmente una misura provvisoria che, superando l’istituto della reggenza, consenta fin dal 1° settembre 2018 la guida degli istituti scolastici privi di dirigente titolare. 



Qual è il limite dell’istituto della reggenza?

La reggenza, prevista dal decreto legislativo 7/2005 è divenuta da strumento fisiologico per la soluzione di alcune emergenze di scuole prive di titolare a fenomeno patologico. Rende del tutto anormali i carichi di lavoro dei dirigenti scolastici. Ben 1.700 di loro sono infatti reggenti di una o più scuole, tutto a svantaggio della qualità della gestione dei singoli istituti, la cui organizzazione diviene tutti i giorni più complessa. È necessario superare il fenomeno delle reggenze e consentire ai dirigenti di lavorare con carichi sostenibili garantendo così agli studenti e alle famiglie il miglior funzionamento delle scuole.

E’ possibile immaginare delle soluzioni a breve?

Oltre a garantire il regolare svolgimento del concorso avviato, occorre che entro la fine di quest’anno venga indetto un nuovo concorso alla dirigenza scolastica per far fronte alle centinaia di posti che si renderanno nuovamente vacanti dal 1° settembre 2019, eventualmente modificando da triennali a biennali i prossimi concorsi direttivi.

Poi è urgente che, per togliere lo stato di incertezza in cui sono tutte le scuole senza dirigente, il Miur predisponga un provvedimento straordinario e fermamente limitato al prossimo anno scolastico 2018/19 per l’assegnazione di incarichi di presidenza annuali a docenti titolati, anche valorizzando la disponibilità e competenza degli insegnanti che hanno svolto la funzione vicaria proprio nelle scuole prive di titolare.

Una speranza?

E’ tempo che ogni scuola trovi un puntuale riferimento di direzione e che i dirigenti scolastici possano offrire appieno, con un carico di lavoro sostenibile, il contributo della loro professionalità al bene della comunità scolastica cui sono affidati. Il concorso appena avviato può segnare da parte del ministero l’inizio di nuovo percorso di attenzione e di coerente programmazione per il reclutamento e l’assegnazione di dirigenti alle istituzioni scolastiche. Sarà l’inizio di un nuovo corso con un preside per ogni scuola? 

(Max Ferrario)