Riscatto Laurea, importanti novità dal fronte Quota 100 dopo il via libera al decretone giunto nella giornata di ieri. La pace contributiva prevede infatti delle misure agevolate anche per ciò che concerne il riscatto della laurea: introdotta come misura sperimentale per il triennio 2019/2022, prevede la possibilità di riscattare su richiesta dei periodi privi di contribuzione non obbligatori per un massimo di cinque anni. Il riscatto è possibile entro i 45 anni, con la detraibilità dell’onere del 50 per cento in cinque quote annuali e la rateizzazione fino a 60 rate mensili. Si può dunque procedere al riscatto con relativa detrazione del 50 per cento dei costi delle imposte. Ecco il commento di Luigi Di Maio a Porta a Porta: «Scontro del 30 per cento, si chiama pace contributiva: sostanzialmente ci permette di fare riscattare la laurea, di sanare dei periodi di voto. L’obiettivo è quello di permettere alle persone di andare in pensione serenamente e di poter aderire a quota 100. Creiamo una serie di condizioni che fanno sì che se hai delle situazioni pregresse difficili sui contributi versati, può risolverle».



RISCATTO LAUREA, COSA PREVEDE IL DECRETO

Questo quanto si legge nel decreto per quanto riguarda il riscatto della laurea: «In via sperimentale, per il triennio 2019-2021, gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti ed alle forme sostitutive ed esclusive della medesima, nonché alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, e alla gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 e non già titolari di pensione hanno facoltà di riscattare in tutto o in parte i periodi compresi tra la data del primo e quello dell’ultimo contributo comunque accreditato nelle suddette forme assicurative, non soggetti a obbligo contributivo e che non siano già coperti da contribuzione, comunque versata e accreditata, presso forme di previdenza obbligatoria. Detti periodi possono essere riscattati nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi».

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