Scrivere di poesia ha ancora senso nell’era di Internet e dei social media, del mondo che corre veloce verso il successo, l’esibizione, l’esaltazione del sé, la parola consegnata all’istinto tribale e intrisa d’odio?

Cosa ci differenzia dagli animali oltre all’accudimento a lungo termine dei nostri figli, il pollice opponibile che ci consente una presa di precisione, il linguaggio orale e scritto? Cosa rende l’uomo uomo e umano l’umano?



Cicerone definisce col termine “humanitas” la capacità di coloro che, educati ed istruiti nelle bonae artes o anche semplicemente che si sentono attratti da esse, le apprezzano e, in virtù di questo, sono veramente umani. La poesia manifesta l’uomo all’uomo e ci rende umani, distinguendoci dagli animali, consentendoci di rappresentare mentalmente un significato attraverso immagini, metafore, sentimenti e sensazioni che nulla tolgono al pensiero razionale, ma lo completano.



Io trovo i miei versi intingendo il mio calamaio nel cielo”. Così Alda Merini cerca di ristabilire l’unità tra ciò che si vuole e ciò che si ha, tra ciò che deve essere e ciò che è, tra l’anima che è dentro di noi e la natura che è fuori di noi, tra il corpo e lo spirito. La poesia non mira altro che a risolvere questa tensione tra finito ed infinito, a dare espressione nel mondo dell’immaginazione a quella vita superiore a cui anela e che, nella realtà, raggiunge solo a sprazzi. E’ con questi versi che l’Istituto “Via Pareto” di Milano, la Rete “Insieme per la Musica 2020” in collaborazione con la Casa delle Arti Alda Merini promuovono la VI edizione del Concorso Nazionale Poetico EduCare dedicato alla poetessa milanese e rivolto a  bambini e ragazzi di tutti gli ordini di scuola.

Perché un concorso di poesia? Perché la poesia ha ancora l’ambizione di essere l’opera scritta più immediata dei bambini e dei ragazzi, la più vicina alla loro fantasia e creatività che permette loro di incontrare ogni tipo di realtà. Un incontro che è in primis di coscienza e sensibilità e poi di elaborazione razionale ed è in contatto con le domande prima che con le risposte, con le emozioni prima che con le riflessioni: un processo quindi che ha come conseguenza quello di innescare nei giovani l’apprendimento degli strumenti di espressione linguistici non come apprendimento teorico e passivo, ma come ricerca attiva e personale.

Così inteso un concorso di poesia diviene un tentativo e un’opportunità che recupera quell’etimo che è “convergere verso”, “incontrarsi”. Scrivere di poesia a scuola è l’occasione unica di rendere i discenti protagonisti della propria crescita culturale, non solo impegnando nello studio la ragione e il sapere, ma anche stimolando la propria creatività artistica. “Vorrei aiutare gli altri a vedere con occhi nuovi. (…) Non dimostrare dunque, bensì aiutare a vedere in maniera nuova” (Romano Guardini).

Scadenza 4 aprile 2019; la premiazione sarà il 7 giugno 2019 presso la Certosa di Garegnano e vedrà la partecipazione delle orchestre di più scuole aderenti alla Rete “Insieme per la Musica 2020”. Info su www.icpareto.gov.it