Si autodefinivano “docenti deportati al Nord” qualche anno fa quando con la Mobilità “imposta” dalla Buona Scuola dei Governo Renzi-Gentiloni furono costretti allo spostamento anche in scuole del Nord Italia per non perdere la posizione nelle graduatorie del Miur. Tre anni dopo il famoso “algoritmo”, tanto criticato, con cui veniva gestito il piano di assunzione straordinaria, una nutrita pattuglia di insegnanti siciliani scende in piazza contro il Governo “del cambiamento” criticando il fatto che, dopo mesi di promesse, ancora non è stato fatto nulla in merito al problema delle assunzioni a centinaia di chilometri dalla famiglia di partenza. Gli insegnanti chiedevano questa mattina davanti palazzo d’Orleans (sede del Palazzo della Regione Sicilia) ai politici regionali di tutelare «gli interessi della scuola del Sud dei suoi insegnati e dei suoi alunni». In particolare una docente intervistata dal Giornale di Sicilia spiegava così il motivo della loro protesta: «Siamo i docenti assunti cono la legge 107 del 2015 la cosiddetta legge della Buona scuola del governo Renzi e siamo tutti spostati al Nord. Facciamo parte di un gran numero di docenti che purtroppo è stato esiliato dalla Sicilia. La legge 107 nel comma 131 ci imponeva di presentare questa domanda, pena dopo il terzo anno di servizio, l’esclusione dalle graduatorie e l’impossibilità l’insegnare nella scuola. Perciò ci siamo visti costretti a presentare domanda. L’ingiustizia di questo comma è stata riconosciuta dal nuovo governo, che si definisce “governo del cambiamento”, ma noi vogliamo vederlo, questo cambiamento».



CRITICHE ANCHE AL NUOVO MINISTRO BUSSETTI

Pesanti critiche vengono poste dagli stessi docenti “deportati” al Nord contro l’attuale Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, pur intenzionato a smontare diverse parti della Buona Scuola: «Noi non vogliamo che un ministro proveniente dalla Lega continui a favorire solo una parte delle’Italia anche noi siamo cittadini italiani e vogliamo tutelati i nostri diritti e quelli delle nostre famiglie». Non solo, sempre la stessa docente in rappresentanza degli altri insegnanti siciliani riporta «Lo slogan che vanno propagandando molti politici dicendo che i posti sono al Nord quindi è là che dobbiamo andare, è assolutamente falso. A dimostrazione di ciò ci sono tanti concorsi che vengono fatti al Sud». Le richieste dei docenti siciliani sono dirette tanto alla Regione quanto allo stesso Miur, e suggeriscono un piano straordinario di rientro: «basterebbe applicare nella scuola il decreto legislativo 165 del 2001 che riconosce per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione priorità nei trasferimenti rispetto alle nuove assunzioni», riporta ancora il Gds.

Leggi anche

SCUOLA/ Se i prof devono difendere il fortino (e gli studenti) dal “nemico” esternoPapa Francesco, l'appello: “Negare l'istruzione è genocidio culturale”/ “Tristi disparità nel mondo”