Secondo “scivolone” da quando è alla guida del Miur per il (bravo) Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti o caso “montato” dai media anti-governo? Come spesso accade la via di mezzo è la strada maestra anche se il “caso” in questione tocca un punto assai delicato che resta tuttavia irrisolto: parte tutto da una intervista alla Stampa in cui il titolare dell’Istruzione parlando delle tante e difficili situazioni presenti all’interno di molte scuola d’Italia spiega «Tuteliamo i migranti, ma il nostro primo pensiero dev’essere quello di tutelare prima di tutto i giovani italiani». Lo scontro lo attende praticamente subito, con social e media scatenati contro il ministro leghista che “ricalcherebbe” il mantra di Salvini del “prima gli italiani”: secondo uno studio di Skuola.net nei prossimi anni ci sarà un calo drastico del numero di studenti (circa 70mila alunni in meno, che saranno in tutto 360mila nei prossimi cinque anni) e il Ministro proprio da qui era partito per analizzare il momento difficile della scuola italiana «non è un dramma ma un’occasione per offrire una istruzione di qualità agli studenti che entreranno nelle aule». L’assist alle opposizioni è perfetto: per il capogruppo Pd Andrea Marcucci «Vorrei ricordare al ministro Bussetti che a scuola vengono prima la capacità ed il merito, non i nostri figli. È letteralmente incredibile che un ministro della Repubblica sovverta la Costituzione e dica che nella scuola pubblica prima gli italiani e dopo tutti gli altri». Dai sindacati scolastici non v’è comprensione nell’intento di Bussetti e l’attacco è sferrato «Tutti gli studenti meritano la stessa attenzione. Gli studenti non sono ‘graduabili’, non ci possono essere primi né secondi. Tutti meritano la stessa attenzione. Non ci sono immigrati, stranieri o italiani, ma persone che devono essere poste tutte nelle stesse condizioni», spiega Pino Turi, segretario generale della Uil.



LE PAROLE INCRIMINATE

Ma cosa ha detto veramente il Ministro Bussetti? Ai colleghi della Stampa, affrontando il problema dell’integrazione con i tanti bimbi stranieri nelle nostre scuola, il titolare del Miur sottolinea: «L’ho sempre detto, fin dal mio insediamento. Voglio ribadire anche che questo governo non agisce in maniera pregiudiziale rispetto alla questione migratoria: stiamo affrontando il tema con serietà e responsabilità. A differenza di come è stato fatto in passato. Regolare i flussi tutela innanzitutto chi cerca rifugio in Italia, avendone diritto. Penso anche però che il primo pensiero debba sempre essere quello di aiutare i nostri giovani affinché possano farsi una famiglia, avere dei figli, vivere con serenità il loro progetto di vita. La ritengo una priorità assoluta». La versione dunque non è esattamente “prima gli italiani” come viene in queste ore accusato e polemizzato contro Bussetti, ma certo è che le parole del Ministro sono di fatto “ambigue” e prestano il fianco alle critiche feroci ricevute. Come diceva pochi giorni fa notizie della maturità lo stesso Bussetti, «a volte serve una migliore comunicazione. Dobbiamo migliorarci».

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