«Putin ha invaso il Paese più grande di Europa con un esercitino piccolo, che non è sufficiente neanche per investire la periferia di Kiev. Ora sta combattendo per sopravvivere, è un fallimento di guerra. Mandare i ceceni e parlare di nucleare sono solo distrazioni»: così Edward Luttwak sul conflitto Russia-Ucraina. Il politologo ha spiegato ai microfoni di Quarta Repubblica: «Il capo dell’intelligence russa aveva implorato Putin di non invadere, perché la sua teoria era sbagliata. Era convinto che Zelensky scappasse e che i russi avrebbero preso possesso delle città. Queste fantasie erano alla base del piano di Putin. Gli oligarchi russi hanno iniziato a dire a Putin che era un errore, ora iniziano a parlare in pubblico: c’è uno sfilacciamento».



Nel corso del suo intervento nel programma condotto da Nicola Porro e in onda su Rete 4, Edward Luttwak si è soffermato sui negoziati in corso tra i due Paesi: «Gli ucraini possono chiedere solo ai russi di ritirarsi. Già il negoziato rappresenta un’enorme sconfitta per Putin. La Russia non ha accettato per prendere tempo, ma questa è l’unica alternativa: stiamo assistendo alla caduta di Putin. Questa guerra finirà con lo status quo ante: con il ritiro dei russi».



Edward Luttwak sul conflitto Russia-Ucraina

Nel corso del suo intervento, Edward Luttwak ha paragonato l’invasione in Russia all’invasione di Mussolini in Grecia: «Con 150 mila soldati tu non puoi mettere le mani sul Paese più grande di Europa, puoi al massimo rosicchiare le periferie. Non ci ha messo di più perché credeva alle balle. Ha fatto un piano di guerra basato sulle speranze, mi ricorda Mussolini che invade la Grecia. Per questo motivo gli oligarchi si sono pubblicamente dissociati dalla guerra, correndo il rischio di entrare in conflitto con Putin». L’esperto ha poi acceso i riflettori sull’ormai famoso siparietto tra Putin e Sergei Naryshkin: «In Italia il capo dei servizi segreti è importante ma è un funzionario, in Russia invece è molto di più, Sergei Naryshkin è stato al Cremlino per venti anni. Il ministro della Difesa ieri (domenica, ndr) ha detto chiaramente che era contrario alla mossa nucleare di Putin. I suoi ordini non saranno mai eseguiti. Stiamo assistendo alo scivolamento del sistema russo e non finirà bene per Putin».

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