La maggior parte dei casi Covid registrati in Italia è stata riscontrata in soggetti non vaccinati. Invece nelle persone completamente vaccinate si stima un effetto di riduzione molto forte del rischio di infezione rispetto ai non vaccinati. Ciò conferma l’efficacia dei vaccini. A scattare la nuova fotografia della situazione è l’Istituto superiore di sanità (Iss) con il bollettino sulla Sorveglianza integrata pubblicato il 23 luglio. La percentuale di casi tra vaccinati è, dunque, largamente inferiore rispetto a quella dei casi tra non vaccinati. «Se i vaccini non fossero efficaci nel ridurre il rischio di infezione, non si osserverebbero differenze nel numero di casi tra vaccinati e non vaccinati. Le differenze osservate mostrano che i vaccini sono efficaci nel ridurre il rischio di infezione, di ospedalizzazione, di ricovero in terapia intensiva e di decesso», fa notare l’Iss.



Negli ultimi 30 giorni, il 33% delle diagnosi di SARS-COV-2, il 46% delle ospedalizzazioni, il 71% dei ricoveri in terapia intensiva e il 69% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino.

CASI, RICOVERI E DECESSI: VACCINATI E NON

Negli ultimi 30 giorni, per quanto riguarda i decessi Covid, ne sono stati registrati 4 nella fascia 12-39 anni, di cui 3 non vaccinati e 1 con una sola dose. Nella fascia 40-59 anni invece 38 morti tra non vaccinati, 4 che avevano ricevuto una sola dose, 1 completamente immunizzato. Per quanto riguarda la fascia 60-79, i decessi sono 103 per non vaccinati, 30 per vaccinati con ciclo incompleto e 10 tra immunizzati. Quindi, gli over 80: 106 sono i morti Covid non vaccinati, 12 con una dose, 35 completamente immunizzati. Eloquenti anche i numeri che riguardano le terapie intensive: non ci sono ricoveri tra vaccinati con una ed entrambe le dosi per la fascia 12-39 e 40-59, invece sono 11 non vaccinati finiti in terapia intensiva per la prima fascia, 52 per la seconda. Sono 42 per 60-79 e 12 per over 80. In queste fasce si registrano ricoveri anche tra vaccinati: rispettivamente 13 e 1 per chi ha ricevuto una dose, 4 per chi ha completato il ciclo. Evidente l’efficacia vaccinale anche per quanto riguarda le ospedalizzazioni nelle aree Covid.



EFFICACIA VACCINALE: LE STIME

Le stime dell’efficacia vaccinale nel periodo che va dal 4 aprile, data in cui approssimativamente la campagna vaccinale è stata estesa alla popolazione generale, al 18 luglio sono state anche fatte per fasce d’età. Complessivamente è superiore al 70% nel prevenire l’infezione in vaccinati con ciclo incompleto e superiore all’88% per i vaccinati con ciclo completo. Per quanto riguarda la prevenzione dell’ospedalizzazione, l’efficacia sale all’81% con ciclo incompleto e al 95% con ciclo completo. Passiamo alla prevenzione dei ricoveri in terapia intensiva: l’efficacia è pari all’89% con ciclo incompleto e 97% con ciclo completo. Infine, l’Iss mostra che l’efficacia nel prevenire i decessi è pari all’80% con ciclo incompleto e a 96% con ciclo completo.