L’efficacia del vaccino anti-Covid cala al 30,1% dopo 5 mesi nei vaccinati con doppia dose: è quanto emerge dal report diffuso dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) circa l’andamento dei contagi da Coronavirus nella settimana che si appresta ad andare in archivio e caratterizzata dalla presenza della festività del Natale. In particolare, viene confermato l’andamento osservato nella precedente ricognizione, “con il 26% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (under 20 anni). Di questi, il 48% appartiene alla fascia d’età 6-11 anni, il 36% alla fascia 12-19 anni e solo l’11% e il 5% sono stati diagnosticati rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni”.



Poi, lo snodo cruciale del resoconto: a 150 giorni di distanza dalla seconda dose, “l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 71,5% al 30,1%”. Rimane invece elevata “l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa: nei vaccinati con ciclo completo da meno di 5 mesi è al 92,7%, mentre cala all’82,2% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni”. In più, l’efficacia nel prevenire diagnosi e casi di malattia severa “sale rispettivamente al 71,0% e al 94,0% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster”.



VACCINO DOPO 5 MESI: CALA LA PROTEZIONE DALLA MALATTIA. IL RISCHIO TERAPIA INTENSIVA…

Oltre al focus sull’efficacia del vaccino dopo 5 mesi, l’Iss ha chiarito che il rischio di terapia intensiva per i non vaccinati rispetto a chi ha ricevuto la terza dose “è 85 volte maggiore per gli over 80, 12,8 volte maggiore per la fascia 60-79 anni, 6,1 volte maggiore per i 40-59enni”. Infine, come si legge sul sito internet dell’istituto, l’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare (351 per 100mila abitanti tra il 17 e il 23 dicembre 2021). Inoltre, nel periodo 30 novembre-13 dicembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato “pari a 1,13 (range 1,11 – 1,15), al di sopra della soglia epidemica”.



“Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 10,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre) contro il 9,6% che si registrava il 16 dicembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 13,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 23 dicembre) contro il 12,1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 16 dicembre)”.