La Commissione Ue proporrà il divieto del biossido di titanio (E171). Ha deciso, infatti, di proporre agli Stati membri il ritiro di questa sostanza dall’elenco degli additivi alimentari consentiti dall’Unione europea. La decisione arriva dopo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) l’ha definitiva non sicura. Come spiegato da un portavoce della Commissione Ue, e riportato da Tgcom24, nelle prossime settimane «sarà discusso un periodo di transizione appropriato, in vista dell’adozione quanto prima della misura». Il biossido di titanio ha la funzione di rendere il cibo visivamente più accattivante, di dare colore a cibi che altrimenti sarebbero incolori o di ripristinare l’aspetto originario del cibo. Non lo si trova solo in alimenti, ma anche in cosmetici, vernici e medicinali, ma la valutazione dell’autorità riguarda il suo uso come sbiancante in dolci e caramelle, prodotti da forno, brodi e salse per bambini e neonati, creme spalmabili e frutta secca trasformata. (agg. di Silvana Palazzo)



EFSA: “BIOSSIDO DI TITANIO NON SICURO”

Il biossido di titanio non può essere considerato un additivo alimentare sicuro. La bocciatura arriva dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che ha fornito il suo parere dopo aver esaminato i recenti studi sul colorante che viene indicato con la sigla E171 e che è impiegato in dolci e caramelle, anche nei chewing gum, prodotti da forno, dolci, cioccolato, biscotti, brodi e salse per bambini e neonati, oltre che creme spalmabili e frutta secca trasformata. L’EFSA oggi ha annunciato di aver aggiornato la sua valutazione sulla sicurezza a seguito della richiesta presentata dalla Commissione Ue nel marzo dello scorso anno. Il parere di fatto rivedere quello fornito dall’EFSA nel 2016, nel quale era stata evidenziata la necessità di ulteriori ricerche per colmare le lacune dei dati. «Tenendo conto di tutti gli studi e i dati scientifici disponibili, il gruppo di esperti scientifici ha concluso che il biossido di titanio non può più essere considerato sicuro come additivo alimentare», osserva il professor Maged Younes, presidente del gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sugli additivi alimentari e aromatizzanti (FAF).



PREOCCUPAZIONI SU GENOTOSSICITÀ E171

Il professor Maged Younes ha evidenziato uno degli aspetti più critici. «Non abbiamo potuto escludere preoccupazioni sulla genotossicità dopo il consumo di particelle di biossido di titanio». La genotossicità si riferisce alla capacità di una sostanza chimica di danneggiare il materiale genetico delle cellule. Siccome questa può avere effetti cancerogeni, è essenziale valutare il potenziale effetto genotossico delle sostanze per verificarne la sicurezza. Ebbene, l’assorbimento delle particelle di biossido di titanio, dopo l’ingestione orale, è basso, «tuttavia esse possono accumularsi nel corpo», osserva l’esperto. L’EFSA fa sapere che per questo parere è stata seguita una «metodologia rigorosa e prendendo in considerazione molte migliaia di studi che si sono resi disponibili dalla precedente valutazione dell’EFSA del 2016, comprese nuove prove scientifiche e dati sulle nanoparticelle». Il professor Matthew Wright, membro del gruppo di esperti del FAF e presidente del gruppo di lavoro dell’EFSA sull’E171, ha spiegato che non ci sono prove definitive degli effetti tossici generali, ma «non abbiamo potuto escludere una preoccupazione per la genotossicità e di conseguenza non abbiamo potuto stabilire un livello sicuro per l’assunzione giornaliera dell’additivo alimentare». Ora la Commissione Ue e gli Stati membri, informati delle conclusioni dell’EFSA, dovranno prendere in considerazione azioni appropriate da intraprendere per garantire la sicurezza dei consumatori.

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