Clima di alta tensione in Medio Oriente, l’Egitto invia un messaggio ai Paesi e alle organizzazioni regionali e internazionale. Il Cairo ha inviato chi desidera fornire aiuti umanitari e di soccorso al popolo palestinese nella Striscia di Gaza, a consegnare tali aiuti all’aeroporto internazionale Al-Arish. Come evidenziato da Italpress, lo scalo è stato designato dalle autorità egiziane e viene evidenziato che “la responsabilità umanitaria e i valori morali universali richiedono che le persone di coscienza in tutte le parti del mondo prendano l’iniziativa per fornire sostegno umanitario al popolo palestinese che attualmente soffre di grandi pericoli”.
Ma non è tutto. L’Egitto ha infatti confermato che il valico di frontiera di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza è aperto al traffico e non è stato mai chiuso dall’inizio dell’attuale crisi. Discorso diverso per le strutture di base sul lato palestinese, andate distrutte dai bombardamenti di Tel Aviv. A tal proposito, il Cairo ha invitato Israele a evitare di prendere di mira il lato palestinese del valico in modo che gli sforzi di restauro e riparazione abbiano successo.
La posizione dell’Egitto
“Il valico di frontiera di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza è aperto al traffico e non è stato mai chiuso dall’inizio del crisi attuale”, la nota del ministero degli Esteri egiziano, che ha chiesto a Israele di consentire il transito così da offrire “un’ancora di salvezza per sostenere i fratelli palestinesi nella Striscia di Gaza”. Da sabato, gli aerei da guerra israeliani hanno continuato i loro attacchi aerei su varie aree della Striscia di Gaza, provocando estese distruzioni nelle aree residenziali, significative perdite di vite umane e sfollamenti di massa. Il valico terrestre di Rafah collega la Striscia di Gaza all’Egitto ed è aperto 5 giorni a settimana, consentendo una capacità di passaggio limitata. In una telefonata con il primo ministro britannico Rishi Sunak, “il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha sottolineato la necessità di garantire la regolarità dei servizi umanitari e degli aiuti al popolo palestinese nella Striscia di Gaza”.