Secondo quanto rivelato dall’autorevole quotidiano Wall Street Journal, l’Egitto starebbe costruendo un muro lungo il confine con la Striscia di Gaza, nel deserto del Sinai. A riferirlo al giornale sarebbero stati alcuni funzionali egiziani e analisti della sicurezza, parlando di un nuovo enorme complesso piano di emergenza qualora i rifugiati provenienti da Gaza dovessero riuscire ad entrare in terra straniera. Secondo quanto emerso si tratterebbe di una struttura di 8 miglia quadrate, che sarebbe appunto circondata da un alto muro, oltre a recinzioni di sicurezza, per contenere gli sfollati palestinesi.



Nel nuovo campo potrebbero essere ospitate più di 100mila persone, hanno fatto sapere ancora i funzionari egiziani come si legge su Skytg24.it, e sul posto vi sarebbero anche una serie di tende che devono ancora essere montate. Il Cairo sta cercando da settimane di evitare una invasione di profughi in fuga da Gaza dopo i bombardamenti di Israele a sud della Striscia, e ha anche minacciato di uscire dal trattato di pace decennale con Israele, nel caso dovesse verificarsi una fuga di sfollati a seguito dell’offensiva di Netanyahu contro Hamas.



“EGITTO COSTRUISCE MURO LUNGO CONFINE CON GAZA: SI TEME INVASIONE PALESTINESI

Alla luce del muro che starebbero costruendo nel campo profughi è chiaro come questa minaccia sia considerata decisamente attendibile e prossima. Va comunque detto che il governatore del Nord Sinai ha smentito tale notizie, circa la costruzione di un campo profughi per i palestinesi, affermando invece che l’intera area riguarda un progetto inerente le case distrutte durante la campagna militare egiziana contro gli estremisti dello stato islamico.

L’esercito egiziano ha cercato di tenere libere le frontiere per settimane con soldati e carri armati, ma evidentemente ciò potrebbe non bastare. A complicare la situazione è stata la decisione dell’esercito israeliano di iniziare ad attaccare anche a sud di Gaza, nella città di Rafah, e anche se al momento non si può parlare di una vera e propria offensiva, il rischio di un’azione militare massiccia è dietro l’angolo e potrebbe causare un vero e proprio disastro umanitario.