Il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi ha parlato di Gaza come “un problema di tutti gli arabi”. Per questo motivo sarebbe “importante che la sua gente rimanga salda e presente nella propria terra”. L’Egitto non sembra dunque intenzionato a farsi carico dei 2,3 milioni di palestinesi che vorrebbero fuggire da Gaza. Questo andrebbe inoltre a creare tensioni interne in Egitto e farebbe arrivare Hamas e Il Cairo. Trattandosi inoltre di più di 2 milioni di persone, che dovrebbero spostarsi verso il valico di Rafah, non sarebbe un’operazione affatto semplice in termini logistici. Mentre El-Sisi continua a tenere gli occhi aperti, attento ai possibili sviluppi, l’esercito israeliano ha ordinato intanto l’evacuazione di 1,1 milioni di palestinesi dal nord di Gaza entro 24 ore.



L’Onu ha però spiegato di “considerare impossibile che un simile movimento abbia luogo senza conseguenze umanitarie devastanti”. L’area nel nord di Gaza comprende il centro abitato più grande dell’enclave, Gaza City, oltre ai campi profughi di Al Shati e Jabalia. Non è dello stesso avviso di Tel Aviv Hamas che ha intimato ai residenti di Gaza di non collaborare con l’ordine di evacuazione di Israele: a detta dell’organizzazione si tratterebbe di propaganda e guerra psicologica. Intanto abitanti del nord di Gaza hanno iniziato a spostarsi in auto, con i materassi sul tetto o sui carri trainati da asini, come spiega Rai News. La loro destinazione è la zona meridionale del territorio controllato da Hamas.



Israele ordina evacuazione: Onu preoccupata

Per la Turchia è “inaccettabile” l’ordine di evacuazione arrivato da Israele e rivolto a tutti i civili da Gaza, che dovrebbero spostarsi nel sud della Striscia. “Forzare 2.5 milioni di persone di Gaza, che sono stati oggetto di bombardamenti indiscriminati per giorni e che sono stati privati di elettricità, acqua e cibo, a migrare in una zona estremamente circoscritta è una chiara violazione del diritto internazionale”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri di Ankara. A riportarne notizia è la tv di Stato Trt. “Ci aspettiamo che Israele immediatamente faccia marcia indietro rispetto a questo grave errore e ponga fine alle sue azioni brutali contro la popolazione civile di Gaza“, aggiunge il comunicato.



Altissima la preoccupazione anche nell’Onu. “Il cappio attorno alla popolazione civile di Gaza si sta stringendo” ha scritto su X il capo degli affari umanitari dell’Onu Martin Griffiths, aggiungendo: “tremo al pensiero di quali sarebbero le conseguenze umanitarie dell’ordine di evacuazione. Come possono 1,1 milioni di persone spostarsi attraverso una zona di guerra densamente popolata in meno di 24 ore?”. Intanto la Mezzaluna Rossa Palestinese ha deciso di non lasciare la zona nord della striscia di Gaza nonostante le minacce dell’esercito israeliano di bombardarla. “I nostri medici svolgeranno i loro compiti umanitari. Non lasceremo le persone ad affrontare la morte da sole” ha scritto sui propri canali social.