Una corte egiziana ha recentemente emesso una sentenza che condanna l’ex membro del parlamento egiziano, Ahmed Tantawy, il suo consigliere per le elezioni, Mohamed Abu al-Dyar, e altri 21 sostenitori a un anno di prigione per attività di opposizione legate alle sfide elettorali contro il presidente Abdel Fattah al-Sisi, come segnalato da Human Rights Watch (HRW) il 6 febbraio. Secondo il verdetto pronunciato da un tribunale del Cairo, a Tantawy è inoltre vietato partecipare a future competizioni elettorali, anche se sia lui che il suo consigliere sono stati liberati su cauzione in attesa di un appello. La condanna rispecchia l’atteggiamento repressivo delle autorità egiziane nei confronti delle espressioni politiche pacifiche, in particolare contro chi critica la leadership di Sisi, rieletto nel dicembre 2023 con l’89,6% dei voti.
Human Rights Watch ha documentato una serie di arresti arbitrari, intimidazioni e processi legali mirati a ostacolare qualsiasi potenziale concorrenza elettorale libera e giusta. Amr Magdi, esperto di HRW per il Medio Oriente e il Nordafrica, ha denunciato le imputazioni a carico di Tantawy e dei suoi alleati come un evidente tentativo di reprimere la loro resistenza non violenta contro il presidente Sisi, inviando un messaggio intimidatorio a chi intende contestare la leadership corrente dell’Egitto.
Nonostante le accuse mosse, Tantawy e i suoi sostenitori possono contestare le sentenze, avendo versato una cauzione di 20.000 sterline egiziane ciascuno per evitare l’arresto fino all’appello. La repressione subita da Tantawy, principale contendente di Sisi, ha raggiunto il culmine quando la sua campagna elettorale è stata interrotta il 13 ottobre 2023, a causa di arresti e altre azioni repressive che hanno impedito la raccolta delle 25.000 firme necessarie per la sua candidatura. La campagna di Tantawy ha guadagnato notevole attenzione per il suo tentativo di ottenere sostegno popolare, ma ha subito la repressione da parte delle autorità che hanno arrestato i suoi sostenitori, accusandoli di infrangere le normative elettorali.
Human Rights Watch ha evidenziato che l’applicazione della legge per limitare il sostegno politico contraddice i diritti internazionali alla libertà di espressione e di associazione. Numerosi sostenitori di Tantawy sono stati detenuti negli ultimi mesi, e l’Iniziativa egiziana per i diritti personali (EIPR) ha registrato che almeno 127 individui sono stati arrestati in circostanze simili. La Suprema Procura per la Sicurezza dello Stato (SSSP) è stata criticata per aver detenuto arbitrariamente dissidenti senza processo, basandosi su attività non violente, e per non aver indagato su segnalazioni di tortura. Human Rights Watch ha chiesto il rilascio immediato e senza condizioni di tutti coloro che sono stati ingiustamente arrestati, criticando il processo elettorale in Egitto come una farsa che nega ai cittadini egiziani il diritto a una genuina partecipazione politica e consolida un regime autoritario.
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