«Da domani Eitan dovrebbe tornare cosciente»: lo ha annunciato il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. Il piccolo sopravvissuto alla tragedia di Stresa risponde bene alle terapie anche se per il momento la prognosi resta riservata e le condizioni sono considerate ancora molto serie. «Il risveglio è partito, la risposta del bambino è positiva. Comincia a dare i primi segnali di risveglio con colpi di tosse e alcuni momenti di respiro spontaneo», ha ribadito il professore all’agenzia ANSA.
Serve ancora molta cautela e prudenza, conclude La Valle, «Se andiamo avanti in questa maniera e resta stabile l’auspicio è che riusciamo a instubarlo domani mattina. Procediamo con cautela perché la situazione complessiva di politrauma rende l’attenzione all’evoluzione anche del risveglio più attenta e accorta». Ciò che preoccupano i medici è che Eitan Biran, piccolo bimbo di 5 anni, abbia poi eventuali complicanze non legate al sistema neurologico bensì ai violentissimi traumi subiti, «Non dimentichiamo che due giorni fa è stato operato per stabilizzare le fratture e che in questo momento lo stiamo tenendo sedato e stabilizzato dal punto di vista emodinamico». Al momento Eitan resta ricoverato nel reparto di Rianimazione seguito dall’equipe del direttore del reparto Giorgio Ivani. L’Italia intanto lotta e prega con lui.
“DA OGGI IL LENTO RISVEGLIO”
Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, ha aggiornato le condizioni fisiche del piccolo Eitan, il bimbo di cinque anni unico sopravvissuto alla funivia di Stresa precipitata domenica. “Mi trovo all’ospedale Regina Marghetina di Torino – l’inviata della Rai per il Piemonte – dove da domenica il bimbo Eitan di 5 anni si trova ricoverato. Prima era stato ricoverato in chirurgia per le fratture poi è stato spostato in rianimazione. Oggi è un giorno importante perchè i medici coordinati dal dottor Ivani il responsabile di rianimazione, proveranno a svegliarlo, sarà un percorso molto lento, durerà giorni o settimane, saranno abbassati i farmaci che lo tengono dormiente per capire come reagisce il bimbo al risveglio, ciò non significa che è fuori pericolo, ma è un passo verso il ritorno alla normalità, rimarrà comunque in rianimazione”.
“Il medico – ha proseguito la giornalista di casa Rai – ci ha detto che ci sarà poi un’altra provaimportante, quando sarà svegliato si troverà a dover affrontare il lutto che ha subito, ha perso mamma papà , fratellino di due anni, e stava vivendo un fine settimana lieto ma c’è stata una tragedia, quando si sveglierà al suo capezzale ci saranno gli zii che vivono a Pavia e che cercheranno di aiutarlo a farsene una regione”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
EITAN BIRAN COME STA SOPRAVVISSUTO FUNIVIA MOTTARONE, BIMBO SALVATO DA ABBRACCIO PAPÀ
Secondo quanto emerso tra le ultimissime novità su come sta Eitan Biran, il bimbo è ancora in rianimazione dopo l’operazione per le multiple fratture avvenuta nelle scorse ore: «Il bambino è stato operato e sono in corso accertamenti diagnostici per evitare complicanze – spiega Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino – è stabile da ieri sera, sedato, intubato, incosciente. È ancora in prognosi riservata, ma dal punto di vista emodinamico è stabile».
Dall’interno dell’ospedale “Regina Margherita” emergono fonti alla stampa in merito a come sia stato possibile che il piccolo Eitan sia stato l’unico a salvarsi nella tragedia sulla funivia Stresa-Mottarone: ed il racconto ha davvero dell’incredibile. Pare infatti che siano vere le prime voci diramate ieri pomeriggio, ovvero che il bimbo sia stato salvato dall’abbraccio del padre Amit negli istanti subito dopo il crollo della cabina: «Per essere riuscito a sopravvivere al terribile impatto è probabile che il papà, di corporatura robusta, abbia avvolto con un abbraccio istintivo suo figlio prima di morire». La famiglia per il momento non rilascia altre dichiarazioni ma chiede a tutti di poter pregare per il piccolo Eitan. Giorgio Ivani, il direttore della Rianimazione fa inoltre sapere che per il momento il bimbo rimane sedato anche dopo la risonanza magnetica di questo pomeriggio, «Non si può ancora dire se ha riportato traumi celebrali».
5 ANNI, UNICO SOPRAVVISSUTO DELLA FUNIVIA DEL MOTTARONE
14 persone su 15 presenti a bordo della tragica funivia Stresa-Mottarone non ce l’hanno fatta, lui invece è sopravvissuto: si chiama Eitan Moshe Biran, è israeliano e soprattutto ha 5 soli anni. Nello schianto di ieri mattina a poche centinaia di metri dalla vetta del Mottarone, la cabina precipitata giù per i boschi si è portata via i due genitori e il fratellino Tom: sono morti tutti sul colpo, intrappolati tra lamiere e cavi sul pendio ripido tra Mottarone e Stresa sul Lago Maggiore.
Lui invece è rimasto vivo anche se con ferite gravi e ricoverato da 24 ore nell’ospedale pediatrico di Torino “Regina Margherita”: è stato recuperato dalla carcassa della funivia insieme ad un altro bambino, Mattia Zorloni, che però purtroppo aveva ferite più gravi e non ce l’ha fatta ieri sera dopo le cure disperate dei medici di Torino. «Lasciatemi stare, ho paura», avrebbe detto prima di essere sedato in sala operatoria il piccolo Eitan.
COME STA IL BIMBO SOPRAVVISSUTO SULLA FUNIVIA
Nato in Israele ma da 4 anni residente a Pavia, è a tutti gli effetti un bimbo italiano e con quelle poche parole ha fatto capire tutto il dramma che ha dovuto passare in quello schianto terribile a fianco dei suoi genitori che probabilmente con i loro corpi gli hanno fatto da “scudo”. Come riporta il Corriere della Sera Torino stamane, per il piccolo Eitan le gambe sono entrambe fratturate, ha un forte trauma cranico e un altro all’addome: al momento è in prognosi riservata ma non viene dato in pericolo di vita, nonostante le condizioni siano ancora molto serie. Ancora dal CorSera traiamo le uniche informazioni sulla famiglia dell’unico sopravvissuto alla tragedia di Stresa: «Amit Biran, 30 anni, il padre del bambino israeliano, si era trasferito in Italia per completare i suoi studi in medicina. Per arrotondare lavorava per la sicurezza della comunità ebraica di Milano e assieme a lui era arrivata a Pavia anche la moglie Tal Peleg, 27 anni, e nella stessa città era nato anche Tomer, detto Tom, appena 2 anni, l’ultimo arrivato della famiglia. Con loro tre, nello schianto sono morti anche i bisnonni del piccolo sopravvissuto». Con Eitan ora si trova una zia, l’unica familiare rimasta al piccolissimo bimbo che si ritrova davanti una sfida enorme e molto più grande di lui: crescere senza genitori e fratellino. Come redazione, accompagniamo con la preghiera il destino e la vita sopravvissuta di questo bimbo “costretto” ora a crescere molto in fretta.