Ottime notizie in arrivo dall’ospedale Regina Margherita di Torino: Eitan Biran non solo è cosciente, ma è sveglio e parla con la zia Aya rimasta sempre accanto a lui in questi diffidi giorni di ricovero dopo il terribile incidente della funivia Mottarone precipitata. «Il bambino è adesso sveglio e cosciente nel reparto di Rianimazione», si legge nel bollettino diramato dall’azienda sanitaria Città della Salute.
«Dal punto di vista clinico è sempre in prognosi riservata, dovuta al trauma toracico e addominale oltre che alle fratture agli arti. Nei prossimi giorni uscirà dalla Rianimazione e verrà trasferito in un reparto di degenza», spiegano ancora i medici, sottolineando come accanto ad Eitan vi sia oltre alla zia anche la psicologa Marina Bertolotti per lavorare sui traumi da risveglio (visto anche quanto di terribile deve essere comunicato al piccolo bimbo di 5 anni). Si è deciso di assecondare i tempi di reazione e risveglio pieno del bimbo e passo dopo passo si deciderà con i familiari cosa riportargli di volta in volta. Nel frattempo nel villaggio del nord di Israele si sono tenuti oggi i funerali della famiglia di Eitan, spazzati via in pochi istanti nella cabina precipitata dalla vetta del Mottarone: padre Amit, la moglie Tal e il figlio Tom, mentre i bisnonni paterni Yitzhak e Barbara Cohen verranno tumulati domani.
COME STA L’UNICO SOPRAVVISSUTO ALLA FUNIVIA
Come già pre-annunciato ieri, il piccolo Eitan Biran – il bimbo di origini israeliane di 5 anni, unico sopravvissuto alla tragedia della funivia Stresa-Mottarone – è stato estubato questa mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino. L’annuncio è stato dato dal direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle, nell’ultimo bollettino pubblico diffuso di persona ai giornalisti (da stasera, vi sarà solo un comunicato stampa ad informare delle condizioni di salute del piccolo Eitan): «Il risveglio sta proseguendo ed è stato estubato».
«Per un momento – aggiunge La Valle – il piccolo Eitan ha ripreso conoscenza». Il bimbo ha perso l’intera famiglia nel dramma sul Mottarone: papà Amit (che abbracciandolo durante lo schianto molto probabilmente gli ha salvato la vita), mamma Tal, il fratellino Itshak Cohen e i nonni Barbara e Itshak, tutte le salme sono state rimpatriate in Israele per i funerali dei prossimi giorni.
LE CONDIZIONI DI EITAN BIRAN
Con Eitan Biran ora vi è la zia Aya (residente a Pavia) e i nonni paterni, oltre ad una psicologa per tutta la lunga fase del risveglio dal coma farmacologico indotto dopo le operazioni post-trauma: «I parenti saranno coinvolti nel risveglio del bambino», spiegano i medici dell’ospedale torinese, dato che con calma e cautela dovrà essere spiegato al bimbo cosa sia successo e perché la sua famiglia non è l’ accanto a lui. «È importante che, al suo risveglio, il bambino incontri volti per lui significativi», ha spiegato alla stampa la dottoressa Marina Bertolotti, psicologa del dipartimento pediatrico del Regina Margherita. Gli occhi sono stati riaperti per alcuni minuti, ma Eitan ancora avrà bisogno di giorni per un completo ritorno alla “normalità” fisica: a livello psicologico e affettivo invece lo attende una sfida enorme. Ma quel nome Eitan, che in ebraico significa “Forza”, sembra a questo punto incredibilmente “calzante” della sua situazione: «La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche. Il fatto che siamo riusciti a estubarlo è un fatto positivo», spiegano i medici ripetendo più volte la parola molto poco scientifica come ‘speranza’. Noi ci aggiungiamo anche la preghiera, come del resto sta facendo l’intera Italia da domenica scorsa.