Arrivano nuovi aggiornamenti sul piccolo Eitan, sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone e portato in Israele dal nonno materno. Intervenuto ai microfoni dei giornalisti, il ministro Luigi Di Maio ha commentato così gli ultimi sviluppi sul rapimento del bimbo: «Stiamo effettuando le verifiche del caso per accertare quanto accaduto e poi intervenire».



Adnkronos riporta che le autorità israeliane hanno preso le distanze dalla vicenda e hanno smentito la ricostruzione di Channel 12. Ricordiamo che secondo l’emittente il ministero degli Esteri e quello della Giustizia avevano espresso il parere legale che Eitan venisse riportato in Italia e restituito al tutore legale. (Aggiornamento di MB)



EITAN BIRAN, LA ZIA: “ALTRA TRAGEDIA PER LUI”

Eitan questa mattina sarebbe dovuto andare a scuola ma non sarà così: il nonno lo scorso sabato lo ha prelevato e portato nel suo Paese di origine, dice. Per il piccolo sarebbe dovuto essere il primo giorno nella scuola elementare che già aveva frequentato la scorsa settimana e che gli aveva ridato un minimo di sorriso. Secondo la madre superiora dell’istituto, Eitan ha riferito a Morning News che il piccolo era molto sereno e che si stava integrando alla classe ma soprattutto era molto legato alla zia alla quale era stato affidato.



“Abbiamo osservato quello che ha richiesto la dirigente scolastica, di preservare i bambini e i loro genitori, ma la sensazione è di tristezza”, ha commentato l’inviata della trasmissione mattutina di Canale 5. La speranza è che il piccolo possa fare presto ritorno in Italia. “Come è pensabile di staccare nuovamente Eitan, un’altra separazione”, ha tuonato la zia del piccolo. “E’ avvenuto un evento gravissimo, un’altra tragedia di Eitan”, ha aggiunto la donna. “Il nonno è stato condannato per maltrattamenti in famiglia nei confronti dell’ex moglie”, ha aggiunto la zia, svelando un altro inquietante particolare. Dopo la tragedia del Mottarone si è evidenziata la guerra tra le due famiglie che ora si contendono l’affidamento del bambino. La procura continua ad indagare per capire se il nonno aveva già pianificato il rapimento. Parola respinta dall’uomo. Il piccolo in queste ore è ricoverato in un ospedale per ulteriori accertamenti a Tel Aviv. Dubbi anche sull’identità del nonno: c’è chi dice possa addirittura far parte dei servizi segreti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

INDAGINE DELLA PROCURA

Dopo il rapimento del piccolo Eitan Biran, superstite della tragedia della funivia del Mottarone, da parte del nonno materno, che l’ha portato in Israele a insaputa della zia paterna, tutrice legale del minore, quest’ultima ha parlato ai microfoni dei giornalisti assiepati di fronte alla sua abitazione: “Eitan è “cittadino italiano, Pavia è la sua casa dove è cresciuto, noi lo aspettiamo a casa, siamo molto preoccupati per la sua salute. Ieri c’è stata una mossa gravissima, un’altra tragedia per lui. Voglio anche portare a conoscenza delle autorità israeliane che il nonno materno è stato condannato per maltrattamenti in famiglia nei confronti della sua ex moglie, la nonna materna, e tutti i suoi appelli sono stati respinti in 3 gradi di giudizio”.

Accanto alla donna erano presenti i suoi legali, tra cui l’avvocato Armando Simbari. “L’ordine del giudice, le mie richieste e le richieste ai legali della famiglia Peleg sono stati ignorati”, ha concluso amaramente la zia paterna di Eitan. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

EITAN BIRAN RAPITO DAL NONNO MATERNO E PORTATO IN ISRAELE

Eitan Biran, il bimbo sopravvissuto alla tragedia della funivia del Mottarone, è stato rapito dal nonno materno e portato in Israele. La notizia si è diffusa nella tarda serata di ieri e ha trovato conferme nella mattinata di oggi, con la Procura di Pavia che ha ufficialmente avviato un’inchiesta per sequestro di persona, dal momento che il bimbo è stato sottratto alla zia Aya, che è la sua tutrice legale, dopo la drammatica morte dei suoi genitori e del fratellino Tom, di soli due anni.

Il bambino avrebbe dovuto trascorrere soltanto alcune ore in compagnia del nonno, dalle 11 alle 18 di ieri, ma a casa non ha mai fatto ritorno. In questi minuti ha parlato la zia materna, Gali Peleg, ai microfoni della radio israeliana 103: “Parlo solo per chiarire che abbiamo agito per il bene di Eitan – ha dichiarato –. Lui ha urlato di emozione quando ci ha visto e ha detto ‘Finalmente sono in Israele’. Non ha cessato di emozionarsi e di dire che noi siamo la sua vera famiglia. Ha detto di sentirsi fra le nuvole. Finalmente gli è tornato il colore sul viso”.

EITAN BIRAN, LA ZIA MATERNA: “SIAMO STATI OBBLIGATI A PORTARLO DA NOI”

La zia materna ha quindi affermato che non si tratta di rapimento, in quanto “siamo stati obbligati a fare questo, non avevamo più saputo quali fossero le condizioni mentali e di salute del piccolo Eitan. Potevamo solo vederlo per breve tempo. Lo abbiamo riportato a casa, così come i genitori volevano per lui. Inoltre, la custodia alla zia paterna risulta irregolare”.

Spiazzato l’avvocato Franz Sarno, legale solo sul fronte del risarcimento del danno per la tragedia della funivia del Mottarone di Shmuel Peleg, nonno materno: “Ho appreso questa notizia stamattina, è stata una doccia fredda – ha asserito –. Io mi occupo solo del risarcimento del danno, avevo sconsigliato di fare questa guerra sulla pelle del minore”. Amareggiato il sindaco di Stresa, Marcella Severino: “Eitan aveva un mese quando è arrivato in Italia ed è cresciuto qui. Dopo il trauma subìto, stava lentamente ritrovando un po’ di equilibrio. Mi lascia l’amaro in bocca sapere che è stato sradicato dai suoi punti fissi”.