Si torna a parlare della tragedia del piccolo Eitan, il piccolo sopravvissuto alla strage del Mottarone. La Corte di Israele ha deciso il destino del bambino, il quale nei prossimi giorni dovrà tornare in Italia dopo aver respinto il ricorso del nonno. Intanto, come fa sapere oggi l’agenzia di stampa Ansa, Eitan tornerà ufficialmente in Italia con la zia paterna il prossimo 3 dicembre con un volo da Tel Aviv. Del caso si è occupata anche la trasmissione Lombardia Nera nell’ultima puntata, ponendo l’accento sull’arresto del misterioso complice che aiutò il nonno a rapire il piccolo dalla casa italiana in provincia di Pavia dove viveva con la zia.
L’arresto è avvenuto sull’Isola di Cipro dove risiede l’uomo complice del nonno di Eitan. In base al mandato di cattura europeo emesso dalla procura di Pavia, l’estradizione in Italia del complice dovrebbe risultare meno complicata rispetto a quella del nonno da Israele. Ma qual è stato il ruolo del complice? Stando a quanto emerso si occupò della logistica del piano: affittò la Golf blu che condusse i tre all’aeroporto di Lugano, passando indenne da un controllo stradale della polizia svizzera. Affittò poi per 40 mila euro il jet privato che portò nonno e nipotino in Israele.
Caso Eitan: bambino torna in Italia, ed il nonno?
Per il Tribunale di Israele, quello a scapito di Eitan è stato un vero e proprio rapimento. Le indagini sono aperte su più fronti, basti pensare che anche la stessa Svizzera ne ha aperta una in merito ai mancati controlli e per capire il da farsi riguardo a questo attraversamento internazionale da parte della persona arrestata e del nonno del bambino.
Ma quale sarà adesso il destino del nonno? Sarà processato e pagherà per quanto fatto? Secondo l’onorevole Stefano Maullu, intervenuto in studio, secondo il tribunale il nonno ha avuto torto e questo ha portato la magistratura israeliana a decidere di far tornare in Italia il piccolo insieme alla zia. Certamente in Italia potrebbe esserci un processo a carico del nonno.