Elaheh Tavakolian è riuscita a scappare dall’Iran insieme ai suoi due figli di 10 anni grazie a “Le Iene”, ma durante le proteste scoppiate per l’uccisione di Mahsa Amini è rimasta cieca da un occhio. Un proiettile l’ha colpita proprio al viso. “Chi mi ha sparato è un membro delle forze dell’ordine, a lui dico che è stato un onore”, ha affermato in una intervista al Corriere della Sera.



“È un onore perché avrei potuto perdere l’occhio destro, e quindi un dono di bellezza a cui tenevo tantissimo, per un incidente. Sarebbe stata una privazione inutile, mentre questo sacrificio ha fatto sì che io diventassi la voce di moltissime persone del mio Paese che stanno perdendo tanto”, ha chiarito. La sua storia infatti verrà raccontata in un servizio proprio dal programma di Mediaset. “I medici in Iran mi hanno detto che non recupererò la vista all’occhio, ho subito tre interventi ad oggi. La mia speranza è di poter arrivare in Italia per la rimozione del proiettile che è ancora dentro. Sono stata licenziata dall’azienda per cui lavoravo come business manager, mi hanno detto: ‘Ti sei data alla politica’. Ora che ho rilasciato interviste, se tornassi in Iran sarei arrestata”.



Elaheh Tavakolian cieca da un occhio per proteste in Iran: il racconto a Le Iene

Il racconto di ciò che Elaheh Tavakolian ha vissuto durante le proteste in Iran è drammatico. “Il 20 settembre mi trovavo con i miei due figli. Stavamo facendo compere per la scuola quando si è formata una protesta inaspettata di una cinquantina di giovani. Qualcosa mi ha trattenuta lì. Non sono pentita della scelta. Quando mia figlia mi ha chiesto che cosa stessimo facendo, ho detto che era nostro dovere stare accanto alla nostra gente e che stavamo lottando per i nostri diritti. Volevo insegnare ai miei figli il coraggio, perché non facciano la fine della mia generazione, vittima di obblighi e repressone”, ha ammesso.



Poi un proiettile da caccia l’ha colpita al viso. “Avevo mia figlia a sinistra e mio figlio a destra. Quando è partita la prima raffica, ho tirato mio figlio verso di me per andare a prendere un taxi, ed è arrivato un colpo all’occhio destro. Sono finita a terra, per qualche momento non ho capito cosa fosse successo. Quando ho visto il sangue ho pensato che fosse la testa, dopo ho realizzato. Un uomo cercava di portarmi via, dicendo di essere un infermiere, ma mi hanno detto che era della polizia. Diverse auto hanno rifiutato di portarmi. Sono andata in ospedale da sola”.