Elena Cattaneo, senatrice a vita, biologa, professoressa e grande esperta di cellule staminali, è stata ospite ieri sera del programma di Rai Tre, Che Tempo Che Fa, durante il consueto spazio dedicato alla scienza. Come sempre ad introdurre l’ospite ci ha pensato il professor Burioni, che ha spiegato: “Incredibilmente stiamo assistendo ad un’inspiegabile diffidenza nei confronti della scienza. Ci sono proprio ordini di informazioni che hanno fatto del raccontare bugie la loro missione”.



A quel punto ha fatto il suo ingresso Elena Cattaneo, che ha esordito parlato del rapporto che esiste fra la scienza e la politica: “Il rapporto scienza-politica è un non rapporto. Con qualche rara eccezione, mi viene da dire, che c’è diffidenza reciproca. Quella che dovrebbe essere una grande alleanza viene declinata, quando serve, come un atto opportunistico”. E ancora: “Durante la pandemia quell’opportunismo era quasi una richiesta come se fosse un atto dovuto della scienza di dare la medicina nel momento in cui veniva richiesta, come se la scienza fosse un jukebox. Quando la scienza consegna dei dati scomodi ecco che la politica in genere o li ignora o tenta di manipolarli per cercare un sostegno alla propria posizione”.



ELENA CATTANEO: “BISOGNA INSEGNARE IL METODO…”

Secondo la professoressa Elena Cattaneo è fondamentale: “Insegnare il metodo invece di insegnare le scoperte. Far capire che la scienza altro non è che la bussola per meglio orientare le nostre decisioni verso il futuro, verso quei terreni ignoti. Il nostro Paese – ha aggiunto – è sempre in bilico tra competenze e superstizione, realtà e finzione. Come se non avessimo la capacità di stabilire la realtà, invece possiamo”.

Elena Cattaneo ha quindi parlato anche di Piero Angela, immenso personaggio tv scomparso da poco: “Piero Angela ci ha lasciato un testamento spirituale importantissimo. Ci ha chiesto di fare ciascuno la propria parte”. Infine, su Rita Levi Montalcini: “Parlò in piedi per un’ora e mezza e feci il gesto per darle una sedia. Lei mi disse ‘io resto in piedi’. Penso che questo fosse l’emblema della sua vita. Il non essersi mai piegata e aver affrontato a testa alta la vita difficile e tutte le oppressioni che ha dovuto subire nella sua vita professionale e personale. Anche qui c’è un monito importantissimo per tutti noi ad aiutare il Paese senza piegarsi mai”.