IL PD CON ALESSANDRA MORETTI INCONTRA ELENA CECCHETTIN: L’APPELLO DELLA SORELLA DI GIULIA

Alla vigilia delle grandi manifestazioni di sabato 25 novembre per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Elena Cecchettin – sorella di Giulia, vittima della follia femminicida del fidanzato Filippo Turetta – ha incontrato nella casa di famiglia di Vigonovo la parlamentare veneta del Pd, Alessandra Moretti. Lungo l’appello rilanciato dalla “ispiratrice” del dibattito di questi giorni “contro il patriarcato”, tanto al Pd quanto a tutti i partiti politici, trovando davanti la proposta di rappresentare sempre più un “simbolo” della lotta alle violenze di genere che, forse, un giorno potrebbe portare ad una candidatura.



«Mi aspetto tanta gente nelle piazze», ha esordito Elena Cecchettin nel colloquio durato circa due ore secondo quanto riportato dalle cronache di “La Repubblica”, alla presenza dei legali della sorella di Giulia. «Sono colpita dal fatto che la morte di mia sorella abbia scosso le coscienze di migliaia e migliaia di ragazze e ragazzi. Mi aspetto tante persone alle manifestazioni di Roma e di tutta Italia. I politici devono ascoltarmi: serve una rivoluzione culturale», è l’invito poi fatto alla dem Moretti in quanto rappresentante del partito che fin da subito con Elly Schlein ha innalzato la figura di Elena Cecchettin come potenziale simbolo di lotta contro il “patriarcato”. Concetto ribadito poi anche dalla famiglia Cecchettin in un post dedicato alla giornata del 25 novembre: «i ragazzi devono essere pronti ad accettare di essere lasciati, così come le ragazze devono smetterla di sentirsi in colpa. Il cambiamento potrà arrivare, però, solo da una rivoluzione culturale che comincia con noi ma deve passare prima nelle scuole e nelle comunità».



MORETTI: “ELENA PUÒ DIVENTARE UN SIMBOLO”. IL PD PENSA GIÀ A CANDIDARLA?

All’uscita dalla casa dei Cecchettin è la stessa Alessandra Moretti a raccontare all’ANSA parte del dialogo avuto con Elena: «Ci ha chiesto di non abbassare lo sguardo su queste vicende, lei è una forza della natura. Può diventare un simbolo di coraggio, maturità ed equilibrio. Ha lanciato una denuncia e un manifesto. Sta a tutti noi ascoltarlo». Ribadendo il concetto poco dopo, Moretti sottolinea l’importanza se la sorella di Giulia Cecchettin rappresentasse sempre più un simbolo contro la violenze di genere: «Sarebbe molto importante perché oggi Elena è diventata un punto di riferimento, un manifesto contro il patriarcato».



Del resto poche ore prima, intervistata negli spazi mattutini di La7, l’ex europarlamentare Pd aveva ribadito come «I femminicidi sono un problema degli uomini e quindi in primis dobbiamo rivolgerci a loro, come ha fatto Elena Cecchettin. Serve in questa sfida gigantesca grande unità per mettere in campo una rivoluzione culturale ed educativa che scardini quel patriarcato misogino che ancora continua a uccidere le donne, anche con le parole». Parole quelle di Moretti che sembrano confermare l’ipotesi già circolata nei giorni scorsi della volontà di alcuni ambienti dem di tentare la strada della candidatura per Elena Cecchettin, “sfruttando” a pochissimi giorni dalla morte della sorella il ruolo di “anti-patriarcato” che la stessa giovane ragazza si è intestata lanciando appelli di dolore contro l’omicida Filippo Turetta («lui è un figlio sano della società patriarcale, che è pregna della cultura dello stupro. La cultura dello stupro è quella serie di azioni che prevedono e sono volte a limitare la libertà della donna», aveva detto). Dopo le critiche che si erano sollevate su queste parole era stato l’account social del Partito Democratico a difendere immediatamente Elena Cecchettin rendendola già così un simbolo “contro maschilismo e patriarcato”. Il passo a diventare simbolo “contro le destre”, in questo Pd a guida Schlein, potrebbe davvero essere molto breve.