Sulla vicenda terribile inerente l’omicidio della povera Giulia Tramontano, per cui negli scorsi giorni è iniziato il processo ad Alessandro Impagnatiello, 31enne ex barman accusato di aver ucciso la sua compagna, è intervenuta Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, uccisa da Filippo Turetta lo scorso novembre. Impagnatiello ha preso la parola in aula durante la prima udienza del processo, chiedendo scusa ai famigliari, ma Chiara Tramontano, la sorella della vittima, ha lasciato l’aula mentre il 31enne parlava, per poi commentare poco dopo sui social: “Effimero tentativo di insinuare un blackout di ‘una notte’. La tua crudeltà e disumanità si sono protratte per 6 mesi in cui hai avvelenato mia sorella e mio nipote, premeditando la loro morte”.



“Puoi averlo dimenticato tu o i tuoi consiglieri, non io”, aggiungendo che non aveva alcun diritto di chiedere scusa nè di “pronunciare, invocare o pensare” il nome di Giulia e del nascituro Thiago, prima della chiosa: “Meriti di svegliarti ogni giorno in galera”. A Chiara Tramontano ha fatto eco la sopracitata Elena Cecchettini, sorella dell’altra Giulia barbaramente uccisa sempre per mano dell’ex compagno.



ELENA CECCHETTIN E IL COMMENTO SULLA VICENDA DI GIULIA TRAMONTANO: “NARRATIVA DEVE CAMBIARE”

Una storia per certi versi simile: sia Impagnatiello quanto Filippo Turetta non accettavano la fine della propria relazione, ed hanno reagito uccidendo la rispettiva compagna. «La narrativa della violenza di genere deve cambiare», commenta Elena, puntando il dito in particolare nei confronti dello spazio dato ai racconti di Impagnatiello in aula, a suo modo di vedere eccessivo. Ha quindi espresso «solidarietà alla famiglia di Giulia Tramontano», «immaginate essere la famiglia di una vittima di femminicidio e, dopo la prima udienza del processo, vedere ogni giornale titolare articoli e prime pagine alle lacrime e al taglio di capelli del femminicida».



Elena Cecchettin ha anche imputato alla stampa di occuparsi in «maniera irrispettosa» dei femminicidi solo per fare click e citando più i carnefici delle vittime. Sulla vicenda è infine intervenuta Samanta Barbaglia che insieme a Giulia Geradini difende Impagnatiello: «Ci auguriamo che il clamore non pregiudichi la serenità di un dibattimento che ha ancora aspetti importanti che devono essere chiariti. Le sue dichiarazioni sono spontanee, il risultato della revisione critica che ha maturato in questi mesi».