Riflettori nuovamente accesi sul caso di Elena Ceste, la mamma di Costigliole d’Asti scomparsa il 24 gennaio 2014 e ritrovata senza vita diversi mesi dopo. Per l’omicidio della donna di 37 anni è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione. La trasmissione di Rai1, Storie Italiane, ha annunciato alcune novità da parte della difesa di Michele Buoninconti che ora punta alla revisione del processo. Secondo l’investigatore da lui ingaggiato la condanna definitiva a carico dell’uomo è un grave errore giudiziario perchè non ci sarebbe una sola prova che Elena sia stata uccisa. “Noi abbiamo una tesi diversa”, dice. Ad intervenire in studio è stata una consulente di Buoninconti, che ha spiegato: “Metteremo tutto in discussione perchè non ci sono prove contro Michele”. La giovane consulente ha poi ribadito tutti gli elementi che a sua detta mancherebbero: “dalla mancanza di una causa di morte in cui si dice che non è possibile stabilire come Elena sia morta” allo “stato dei resti che non presenta alcun elemento che possa dire come Elena sia morta”.
ELENA CESTE, DIFESA MICHELE BUONINCONTI VERSO REVISIONE PROCESSO
Tra gli altri elementi mancanti nel caso della morte di Elena Ceste, secondo la consulente ingaggiata da Michele Buoninconti, anche l’analisi sui campioni genetici che non permetterebbe quindi di stabilire, ancora una volta, la causa di morte della 37enne di Costigliole d’Asti. Il giornalista e direttore di Giallo, Andrea Biavardi, è intervenuto in collegamento con la trasmissione condotta da Eleonora Daniele commentando in modo critico: “il nuovo sport è la revisione del processo. Per ottenere la riapertura del processo bisogna portare elementi nuovi”. A tale critica la consulente ha replicato rivelando un dettaglio inedito mai trapelato: “i 5 campioni non sono gli unici che abbiamo prelevato”, ha commentato. Poi ha spiegato di avere anche lei avuto inizialmente dei dubbi sul conto di Michele salvo poi leggere tutte le carte e giungere alla conclusione che “Non c’è uno straccio di prova che lo inchiodi”.