Importanti aggiornamenti a Mattino5, su Canale 5, in merito alla vicenda riguardante la morte della piccola Elena Del Pozzo, uccisa dalla mamma Martina Patti. In studio, nello show condotto da Federica Panicucci, c’è la criminologa Anna Vagli, che in merito alle tracce di sangue trovate nell’abitazione della donna spiega: “Sangue trovato in casa è da riporto, un sangue da ripulitura, avrà avuto i vestiti intrisi di sangue, ma il fatto che l’ha imbustata e colpita da dietro nella sua ottica l’ha fatto per sporcarsi il meno possibile”. Emanuele Canta, invitato da Mascalucia, a proposito delle tracce di sangue sottolinea: “Non è stato trovato sangue nella buca perchè la bimba avrebbe messo una busta in testa, forse per gioco, e questa busta avrebbe dei fori compatibili con le coltellate. Martina non ha voluto vedere la scena o forse ha voluto sporcarsi il meno possibile ed è stato trovato del sangue copioso sulla maglia, poi la bimba ancora agonizzante è stata messa nella fossa, e il gip ha escluso una incapacità di intendere e di volere della donna”.
Vi sono comunque ancora forti sospetti sul fatto che Martina Patti abbia agito da sola, vista la grossa buca scavata per seppellire la piccola Elena Del Pozzo, tra l’altro in un terreno molto duro: “Tra i tanti ‘non ricordo’ – spiega ancora Emanuele Canta in diretta tv – Martina ricorda benissimo di aver fatto tutto da sola, e questa sottolineatura ha anche un po’ insospettito gli investigatori perche lei lo dice più volte, sembra quasi voler allontanare qualsiasi sospetto”.
ELENA DEL POZZO, SOSPETTI SULLA BUCA SCAVATA DA MARTINA PATTI
“Gli investigatori – prosegue Emenuale Canta – stanno capendo se ha potuto scavare questa buca da sola, è un terreno vulcanico e duro, e la difficoltà è importante. Diventa difficile andare in profondità, è un terreno che ritorna sulla sua posizione e aver creato quella buca così profonda… Anche pensando al tempo necessario per scavare una buca così importante – aggiunge – fa pensare ad una premeditazione”.
Infine gli ultimi dettagli sul fatto che la piccola Elena Del Pozzo si sarebbe difesa dalla mamma: “Un tentativo della bambina di opporsi, difendersi e forse anche fuggire, lo raccontano gli investigatori e contestualizza un quadro assurdo dove la bimba si è dovuta difendere dalla mamma che poco prima aveva abbracciato: avrebbero notato i segni di voler sfuggire e di opporsi alla furia omicida della madre”.