La scrittrice di Elena Ferrante si è raccontata sulle colonne di 7, il settimanale del Corriere della Sera, venendo intervistata dal collega Paolo Giordano. Tra i temi trattati anche quello relativo al ruolo delle donne nella società e in particolare in questa era storica, che sta molto a cuore all’autrice della saga de “L’amica geniale”. “Il maschile ha pieni poteri e li ha conservati nei millenni plasmando la violenza secondo varie modalità e gradazioni, reinventandola, ritualizzandola, regolamentandola, lasciandola esplodere furiosamente”, così ha messo in luce a tal proposito anche le origini dei conflitti.

“Le donne, in assenza di una loro forma, hanno subito questa violenza, l’hanno appresa, l’hanno respinta, l’hanno usata sempre e soltanto dal di dentro della tradizione maschile. In questo senso non c’è, per ora, volontà di annientamento e non c’è strumento di annientamento che non sia profondamente segnato dalla storia del dominio maschile”, ha aggiunto. Il modo in cui ciò avviene, però, è molto complesso ed è cambiato nel tempo.

Elena Ferrante: “Temo maschilizzazione del femminile”. L’analisi

Elena Ferrante, in tal senso, ha ammesso di nutrire delle preoccupazioni rispetto al mondo in cui le donne si trovano attualmente. “Temo la maschilizzazione ulteriore del femminile spacciata per liberazione. Mi pare cioè che sia in atto un processo nel quale il desiderio femminile, in ogni sua manifestazione, sia premiato, potenziato, messo al lavoro, solo se collocabile coerentemente in gerarchie maschili di realizzazione. Il rischio è un rinnovato asservimento della donna che passi proprio attraverso l’accesso ai poteri a patto che siano gestiti al modo maschile. In tal caso i vecchi pericoli si riproporrebbero anche con corpo e faccia di donna”, ha sottolineato.

Il ruolo dell’istruzione, secondo la scrittrice, è fondamentale in questo processo. “Voglio sottolinearlo: per noi ragazze anche la scuola peggiore è stata un momento indispensabile di liberazione. Questo però non significa che la scuola che ci ha educate e istruite sia stata quella di cui avevamo bisogno”, ha concluso.