E’ grande la delusione di Elena Loewenthal nei confronti della sinistra. Intervistata da Libero, la scrittrice, traduttrice e interprete della tradizione ebraica ha puntato il dito contro “l’accostamento di quel macello” del 7 ottobre “a una lotta per i diritti della Palestina”: “Parlano di pace, ma quando in piazza si grida ‘via gli ebrei dal Mediterraneo al Giordano’ non si inneggia certo alla pace, per togliere gli ebrei dal Mediterraneo al Giordano ci vuole una guerra di annientamento contro un Paese sovrano, legittimo, autonomo e riconosciuto come Israele”.



La Loewenthal ha posto l’accento sul cortocircuito della sinistra in Israele e nel resto del mondo: “Tutto questo ha come sottofondo un terribile equivoco secondo cui se Israele non ci fosse il Medio Oriente sarebbe una sorta di eden pacifico, cioè che Israele porta con sé è il peccato originale di esserci e di essere la causa del male del Medio Oriente. E quindi di conseguenza sarebbe meglio che non ci fosse”.



Il pensiero di Elena Loewenthal

Antisionismo e antisemitismo sono perfettamente combacianti, ha aggiunto la Loewenthal, e questo spiega come mai gli ebrei siano un obiettivo sensibile in tutto il mondo. E non c’è da temere il ritorno dell’antisemitismo storico, perché secondo la scrittrice c’è già. Un antisemitismo che viene anche dalla presenza di un islam molto forte ovunque, ha evidenziato, per poi soffermarsi sulla possibile via d’uscita da questa situazione: “La soluzione prima di tutto è che lo Stato di Israele faccia piazza pulita del terrorismo e cambi radicalmente Gaza. Israele ha il diritto e il dovere di reagire e fare in modo che tutto questo non accada più. Non è ammissibile di fronte a quello che è successo di mantenere uno status quo, su questo non si discute. Quello che sarà il seguito non sono in grado di valutarlo. Mi auguro che ci siano meno vittime possibili e che ci sia un cambio di governo. Va però ricordato che in questi 75 anni i governi di Israele, di destra o di sinistra, hanno fatto molto per trovare una soluzione”. La Loewenthal ha aggiunto: “Nel 1957 Israele si è ritirata dal Sinai, nel 2000 si è ritirata dal sud del Libano, nello stesso anno Ehud Barak ha offerto ai palestinesi una soluzione di pace che prevedeva praticamente la cessione del 100% della Giudea e Samaria, mentre nel 2008 è stata rilanciata la proposta di una soluzione che prevedesse due Stati palestinesi. E poi non dimentichiamolo, nel 2005 Israele si è ritirata completamente da Gaza portando via con la forza i coloni, eppure i media di tutto il mondo, in particolare quelli di sinistra, continuano a parlare di Israele che occupa Gaza”.

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