A Le Ragazze la testimonianza di Elena Marinucci, avvocato, insegnante, ex senatrice ed esponente dei socialisti e dei socialisti democratici. Da sempre in prima linea nel conseguimento della parità dei diritti tra uomo e donna, divenne attiva in politica partecipando alla manifestazione a favore della legge Fortuna – Baslini sul divorzio; dopo la laurea si iscrisse all’Unione Donne Giuriste e alla fine degli anni ’70 creò la “Lega delle donne per il socialismo”, attiva nel mezzogiorno. Ospite nel programma di Gloria Guida, Elena Marinucci ripercorrerà quel periodo di grande rivoluzione, quando “la donna era considerata incapace di decidere da sé quindi sempre sotto processo, giudicata”; un periodo ripercorso nella sua biografia, “Una rivoluzione positiva” scritta da Anna Maria Isastia.
Elena Marinucci: dagli studi all’impegno in politica
Il percorso di Elena Marinucci nella lotta a sostegno del mondo femminile ha avuto inizio subito dopo il conseguimento a La Sapienza della laurea in giurisprudenza: “Poco tempo dopo essermi laureata – ricorda l’ex senatrice a Le Ragazze – incontrai per caso qualche amica che aveva preso la laurea più o meno nel mio stesso periodo e seppi che c’era un’associazione, un’antica associazione, che si chiamava Unione Giuristi Italiana e cominciai a frequentarla”. L’idea che le leggi ponessero la figura femminile in una condizione di inferiorità rispetto all’uomo fu il campanello d’allarme per porre in atto una innocua ma significativa rivoluzione sociale: “Quindi si cominciò a studiare quello che si voleva fare – spiega Elena Mariucci nel corso dell’intervista – e si cominciò a preparare la riforma del diritto di famiglia”.
Elena Marinucci: “Non c’era alcuna donna Prefetto”
In una recente intervista concessa a Teleambiente channel, Elena Marinucci ripercorre le difficoltà di quella piccola rivoluzione tutta al femminile, in un mondo concepito da uomini e per soli uomini. “Allora, forse non ve lo potete immaginare, ma non c’era alcuna donna Prefetto”, ricorda Elena Marinucci sottolineando le difficoltà incontrate a cavallo degli anni sessanta e settanta. Oggi, però, è proprio grazie all’impegno di quelle donne che non si sono arrese, se le condizioni sono cambiate: “Adesso le donne Prefetto sono più degli uomini Prefetto – spiega l’ex Senatrice – le donne chirurgo sono più degli uomini chirurghi, le donne magistrato sono più degli uomini magistrato, il cambiamento è epocale, certo non è tutto risolto, ma se mi guardo indietro – conclude – penso che abbiamo fatto tanto”.