Elena Morali: “Come è andato l’arresto in Thailandia”

Elena Morali e Luigi Mario Favoloso hanno vissuto uno spiacevole episodio nel corso di una vacanza in Thailandia. I due si sono trovati, loro malgrado, protagonisti di una brutta faccenda. La showgirl è stata arrestata a causa dell’Iqos, una sigaretta che portava nella sua borsa. In Thailandia le sigarette elettroniche sono vietate, ma la marca in questione non apparterrebbe alla categoria suddetta. Dunque, Elena, avrebbe potuto circolare senza problemi con l’Iqos nella borsa. La giovane ha rischiato di rimanere in cella per una notte ma è riuscita a liberarsi dando alla polizia locale il denaro da loro richiesto.



Non riuscendo a contattare la Morali, infatti, visto il sequestro di entrambi i telefoni Luigi Favoloso ha mediato con la polizia, pagando l’ingente riscatto. I due, a Pomeriggio 5, sono tornati sulla vicenda. In studio anche Patrizia Groppelli, che ha sentenziato: “L’ignoranza, non saper leggere il Paese dove vai, può portare a queste conseguenze. Dal 2016 le sigarette sono bannate in Thailandia”. Parole alle quali ha risposto Favoloso: “Quello che hanno trovato nella borsa di Elena non è una delle sigarette bannate con i liquidi ma una sigaretta che riscalda il tabacco”.

Luigi Mario Favoloso: “Ho dovuto pagare per liberare Elena”

Elena Morali ha poi spiegato che le Iqos non sono vietate in Thailandia e dunque non avrebbero avuto motivo di arrestarla. A Bangkok, infatti, le venderebbero anche, mentre nella zona di Phuket, dove si trovavano al momento dell’arresto, sarebbero considerate proprio sigarette elettroniche. Come affermato dalla showgirl a Pomeriggio 5, “A Bangkok la vendono proprio, solo che poi a Phuket è stato arrestato per lo stesso motivo”.

Luigi Mario Favoloso ha poi parlato di un tentativo di estorsione ai loro danni: “Elena avrebbe dovuto dormire una notte in carcere, poi avrebbe subito un processo per direttissima con una multa che non può superare il valore del bene quindi 50-60 euro. Il punto è un altro: noi abbiamo subito un tentativo di estorsione da parte della polizia thailandese. Il consolato ha aperto un’indagine interna. Non lo stiamo facendo per avere qualcosa indietro, i soldi non ce li daranno mai. Siamo stati un mese in Thailandia, è stata una vacanza bellissima a parte queste 2-3 ore da incubo. Vorrei che questo non accadesse di nuovo ad altre persone”.