La campionessa di kickboxing Elena Pantaleo, originaria di Palermo, ha raccontato sui social la sua disavventura: le è stata rubata la borsa ed è stata costretta a recuperarla da sola, visto che nessuno l’ha aiutata, a cominciare dai carabinieri. Elena Pantaleo, che fa parte anche del Coni, il comitato nazionale olimpico, si trovava a Roma mercoledì scorso.



Erano circa le 21:00 quando la tre volte campionessa mondiale e tre volte detentrice del titolo continentale, stava chiacchierando con regista e attori del film di cui aveva appena assistito all’anteprima al The Space, e quando stava per andarsene si è accorta appunto che la sua borsa, che aveva in precedenza appoggiato per terra, non c’era più. Un curioso scherzo del destino ha voluto che la 28enne campionessa di kickboxing fosse stata derubata già della borsa sei mesi fa sempre a Roma, presso la stazione Termini, e il siparietto si è purtroppo ripetuto anche questa settimana.



ELENA PANTALEO, GLI AIRTAG LE SEGNALANO LA POSIZIONE MA…

Proprio per evitare di subire un secondo scippo, dopo la prima esperienza Elena Pantaleo aveva deciso di acquistare alcuni AirTag, il “rilevatore” della Apple, dispositivo che inserito in vari oggetti, segnala appunto la posizione degli stessi di modo da poterli ritrovare. Accortasi che la sua borsa era sparita ha subito controllato l’app sul telefono che fortunatamente aveva con se, vedendo appunto la sua borsa che si stava allontanando: il ladro era in fuga.

La ragazza non ci ha pensato due volte e si è messa all’inseguimento del rapinatore ma mentre lo stava rincorrendo ha visto tre auto dei carabinieri, posizionate lì vicine. A quel punto, come da racconto social della stessa atleta, ha mostrato alle forze dell’ordine l’applicazione dell’iPhone, chiedendo inoltre se qualcuno potesse aiutarla a recuperare appunto la sua borsa, sentendosi però rispondere che gli stessi carabinieri si sarebbero potuti muovere solo in auto, ma lei sarebbe dovuta restare a piedi e che loro non avrebbero potuto prendere con se il suo telefono.



ELENA PANTALEO, IL RACCONTO DI UNA SERATA MOVIMENTATA

La 28enne ha provato ad insistere ma alla fine è stata costretta, così come da legge, a inseguire da sola il lestofante, anche se prima si è sentita dire dai carabinieri che una volta effettuata la “denuncia”, la ragazza avrebbe dovuto fornire i suoi documenti per essere identificata. Perdendo tempo, quindi, ha fornito i suoi dati per poi prendere un monopattino per dirigersi verso Termini “dove intuisco che stesse andando la mia borsa”.

Una volta giunta alla stazione ha quindi chiesto aiuto anche ai militari dell’esercito presenti in pianta stabile, ma anche in questo caso ha ricevuto un due di picche: “Non possiamo muoverci, devi andare tu e quando hai identificato il ladro torni qui e ti accompagniamo”. Elena Pantaleo riesce finalmente ad individuare il ladro con la sua borsa sulle spalle, per poi riprendersi la sua borsa senza prima avvisare l’esercito. La 28enne racconta che il tutto è durato una ventina di minuti “mi sono sentita come Batman”, aggiungendo che il fatto di essere una kickboxer le ha dato sicuramente coraggio, oltre che ricordare come gli airtag siano stati la miglior spesa della sua vita.