Lettera commovente di Elena Santarelli su Instagram. La showgirl ha ricordato sui social il giorno più brutto della sua vita, quello in cui ha scoperto che suo figlio aveva un tumore al cervello. Era il 29 novembre di due anni fa e i medici fecero la diagnosi che nessuna madre vorrebbe ricevere. Oggi Giacomo Corradi è guarito completamente, ma non tutti i suoi coetanei hanno avuto la stessa fortuna. E infatti nel suo post Elena Santarelli parla anche delle famiglie che non ce l’hanno fatta e del primo seme gettato per un progetto importante. «Qualsiasi fatto accade sempre per un motivo», scrive la moglie dell’ex calciatore Bernardo Corradi. Di quel giorno ricorda: «Ero in bagno a vomitare e a piangere in silenzio, ero ignara che a pochi km da casa mia c’erano due genitori che piangevano per non poter più festeggiare il compleanno della loro bambina nata lo stesso giorno in cui io ho ricevuto il pugno allo stomaco, scomparsa nel 2015 a causa di un tumore cerebrale». Elena Santarelli ha conosciuto quella coppia, Simone e Serena, e non ritiene casuale il fatto che abbia scoperto il tumore il 29 novembre e che Gaia sia nata quello stesso giorno nel 2010.



ELENA SANTARELLI E IL TUMORE DEL FIGLIO: LETTERA SU INSTAGRAM

Per Elena Santarelli niente è casuale. «Oramai sono grande e non credo più alla casualità, qualsiasi fatto accade sempre per un motivo». Quella del 29 novembre è per la showgirl una data importante per diverse ragioni. La nascita di Gaia e la diagnosi al figlio Giacomo sono due episodi che rientrano in un unico disegno. «La mia storia vuole essere la testimonianza di come nella vita accadano incontri che all’apparenza sembrano casuali, ma che in realtà poi ti rendi conto essere frutto di una connessione incredibile che la mente razionale non può comprendere ma che sa discernere come qualcosa che non si può definire come risultato di una circostanza fortuita». Poi Elena Santarelli ha annunciato il primo importante traguardo dell’iniziativa che sta portando avanti, e per questo parla di «miracolo». La famiglia del progetto Heal, di cui è madrina, consegnerà i primi 250mila euro all’ospedale Bambino Gesù per l’acquisto del simulatore in 3D che è già in uso per la neurochirurgia pediatrica, inoltre inaugureranno la sede romana di Heal. «Ecco come una data tanto odiata si trasforma in miracolo, grazie a tutti voi che avete permesso questo primo step e grazie a te Gaia per aver scelto me in questa missione mediatica e di cuore».