Elena Santarelli, ospite della puntata de La Vita in diretta in onda oggi, martedì 30 novembre, ha presentato il suo ultimo libro dal titolo “Quando una mamma non lo sa” scritto insieme alla psicologa Anna Rita Verardo che dà consigli su come gestire il rapporto con i suoi bambini. Ai microfoni di Alberto Matano, dopo aver preso le difese di Greta Beccaglia, ha raccontato la propria esperienza con gli haters. Il conduttore de La vita in diretta ha mandato in onda un filmato riassuntivo degli ultimi due anni della showgirl che ha dovuto e continua a fare i conti con gli haters che si sono accaniti nei confronti della madre nel momento in cui ha condiviso la malattia del piccolo.
La Santarelli che sta proteggendo suo figlio Giacomo dai commenti degli haters evitando che sbarchi sui social e che combatte il tutto con campagne per raccogliere fondi per campagne di beneficienza, ha parlato anche di cosa significhi essere genitore. Da quando è diventata mamma prima di Giacomo e poi di Greta, la showgirl ha capito quanto sia difficile essere “un genitore”.
Elena Santarelli mamma: il rapporto con il figlio Giacomo
“Il libro è come se fosse un dialogo con la mia psicologa. Sono momenti reali e non mi vergogno a dire che, ancora oggi, chiedo aiuto alla mia psicologa per i problemi che ho con la gestione dei miei bambini. Io metto a nudo le mie fragilità e i consigli li dà la dottoressa Anna Rita Verardo”, racconta la Santarelli. “Essere genitore è il mestiere più difficile e sono felice di questo libro perchè penso che possa essere uno strumento utile perchè si affrontano tanti temi come il bullismo, l’adolescenza, l’uso del telefonino, se stare accanto ai figli quando fanno i compiti”, aggiunge la shogiwl.
Quando Alberto Matano le chiede di svelare un errore che i genitori commettono spesso, Elena Santarelli dice: “Un errore è stare accanto al bambino quando fa i compiti. Quando mio figlio mi ha detto ‘mamma dammi fiducia’ ho capito che stavo sbagliando. Sono molto orgogliosa di mio figlio, lui è molto bravo e non mi posso lamentare”, conclude.