Elena Santarelli ha affiancato Nicola Savino nella conduzione della puntata delle Iene in onda il 16 novembre. La showgirl ha anticipato di una settimana la propria presenza sostituendo Ornella Vanoni. Come tutte le donne che l’hanno preceduta, Elena Santarelli ha avuto un momento tutto suo nel corso del quale ha recitato un monologo struggente. Elena ha scelto di dedicare le proprie parole a tutte le mamme che, ogni giorno, combattono contro la malattia di un figlio. Elena, con tutta la sua famiglia, ha affrontato con forza la malattia del figlio Giacomo che ha sconfitto un tumore cerebrale. La Santarelli non ha mai nascosto le difficoltà affrontate e con il monologo recitato alle Iene lancia un messaggio importante a tutte le mamme.
“Questa sera non vi parlo della malattia di mio figlio, ma di come si torna a vivere durante e dopo la malattia. Io mi sono vergognata di farlo, ho sentito parole che mi hanno fatto sentire sporca tipo: “Ma come fai a lasciare tuo figlio solo?”. Mi sono vergognata di tornare a lavorare, di uscire a cena con mio marito, persino andare dal parrucchiere quando ho sentito un’altra donna sussurrare: “Che cazzo ci fa qui la Santarelli? Io con un figlio malato starei a casa”. E a casa ci tornavo, mi buttavo subito sotto la doccia, per pulirmi dallo sporco che mi avevano appiccicato addosso. “Fai schifo”, mi dicevo, “ma cosa stai facendo?”. Grattavo via lo smalto appena messo sulle unghie perché mi sentivo male ad essermi presa un pezzo di vita per me. Quegli sguardi, quelle parole, ti dicono che c’è solo un posto dove puoi stare: al fianco di tuo figlio che si sta ancora curando. Quegli sguardi ti proibiscono di essere altro dalla malattia“, ha detto.
Il monologo di Elena Santarelli alle Iene
Sono parole forti, dure e sincere quelle dette da Elena Santarelli davanti alle telecamere delle Iene. La showgirl racconta di aver dovuto affrontare anche il peso del senso di colpa. “C’è un’altra cosa che ti impedisce di tornare a vivere. È il senso di colpa per la fortuna che hai avuto, perché tante amiche che ho conosciuto in ospedale, mamme come me, oggi non hanno più i loro figli. E quella fortuna non sentivo di meritarla più di loro. Così ho cercato di nascondere la mia felicità, ma quelle mamme mi hanno detto “Non ti devi vergognare” ed è solo grazie a loro, a Valeria, ad Elena e Valentina, che non mi hanno condannato, ma che mi sono state accanto, che ho potuto tornare a vivere tutte le mie emozioni e finalmente mi sono liberata”, spiega.
Poi, un ringraziamento speciale, si suoi uomini: il marito Bernardo Corradi e il figlio Giacomo. “Oggi sono grata che i miei uomini Giacomo e Berdardo siano con me e sono grata di aver imparato questa lezione, una delle poche che posso insegnare alle mie amiche donne. Non sentitevi sporche, non sentitevi in colpa. Mi sono sentita una madre sbagliata, ma non voglio farlo più e non fatelo neanche voi. Non abbiate paura di tornare a vivere“. Cliccate qui per ascoltare tutto il monologo.