Elena Sofia Ricci è intervenuta in qualità di ospite ai microfoni di “Trends&Celebrities”, la trasmissione di Rtl 102.5 News condotta da Francesco Fredella, Benedetta Mannucci e Virginia Tschang e andata in onda nel pomeriggio di mercoledì 5 ottobre 2022. Oltre a lei, in collegamento audiovisivo era presente anche Valentina Banci, attrice con cui in questo periodo la protagonista della fiction tv “Che Dio ci Aiuti” sta portando in scena “Fedra” di Seneca, la cui regia è stata affidata proprio a Elena Sofia Ricci.



Come ha raccontato quest’ultima, “sono innamorata di Valentina da sempre… Un’attrice meravigliosa, con cui da tempo speravo di lavorare. Ci siamo cacciate in questo ‘guaio’, rappresentando la tragedia di questo filosofo e scrittore antico e dandone una lettura moderna, senza stravolgere il testo o altri aspetti, ma conferendo peso alla parola. La mia è una passione inevitabile: ho fatto studi classici, ma come attrice non avevo mai interpretato nulla del genere. Seneca è il padre della psicanalisi, è il padre di Shakespeare, racconta di archetipi e tragedie esistenziali”.



ELENA SOFIA RICCI: “PER FEDRA HO STUDIATO COME UNA PAZZA”

Nel prosieguo dell’intervista con lo studio di Rtl 102.5 News, Elena Sofia Ricci ha riferito di avere collocato la sua “Fedra” “in una sorta di discarica, di sfasciacarrozze di ogni epoca. Ci sono pneumatici, stracci, pezzi di colonne greche… Ho immaginato che tutti i personaggi fossero l’Ippolito poi fatto a pezzi. Ci sentiamo tutti un po’ a brandelli, dopo due anni di pandemia e le guerre… Gli dèi sono i grandi assenti di questa tragedia, nonostante siano spesso invocati. Amo le sfide, amo le asticelle messe in alto e mi sono messa a studiare come una pazza”.



Valentina Banci, alle parole di Elena Sofia Ricci, ha aggiunto: “In Fedra ci sono temi molto belli e importanti. Uno di essi, fondamentale, è il rapporto con la propria colpa, fondamentale per Seneca, in quanto stoico. La protagonista è vittima di una solitudine e di un allontanamento dalla propria cultura, dalle proprie radici. Lei viene da un mondo che per gli ateniesi di allora era considerato barbaro. Si è ritrovata regina, a far parte di una società che non parlava la sua lingua profonda, e dunque in questo stato di abbandono lei si è sentita abbandonata. Ho cercato di lavorare molto sulle fragilità di questa donna”.