Elena Sofia Ricci, reduce dal grande successo ottenuto con la fiction “Che Dio ci aiuti 6“, si racconta ai microfoni di Io Donna ripercorrendo i suoi 40 anni di successo. Oggi, l’attrice, oltre ad essere una donna in carriera, apprezzata da colleghi, pubblico e addetti ai lavori, è anche una moglie e una mamma serena e felice. Da adolescente, però, era l’opposto. Si sentiva insicura e, solo con il tempo, il rapporto con il suo corpo è migliorato. “Da adolescente non avevo un gran rapporto con il mio corpo. Ero paffutella e miope, e all’epoca gli occhiali avevano montature tremende. Mi sentivo insicura, timida. Con gli anni sono migliorata. Insicura, timida”, ha raccontato l’attrice spiegando come, nella paggior parte dei casi, tutti gli attori hanno “fame d’amore. Tutti abbiamo avuto un vuoto, una carezza mancata. L’applauso è quella carezza”.
Ciò che è mancato all’attrice è il rapporto con il padre. Pur essendo un’adulta, aprendo i cassetti dei ricordi, Elena Sofia Ricci spiega come l’assenza del padre sia una ferita profonda. “Ho sofferto la mancanza di mio padre, il non conoscere i miei fratelli. Ho fatto decenni di analisi nonostante Pino (Pino Passalacqua, compagno della madre Elena ndr) mi abbia amata tanto“, aggiunge ancora.
ELENA SOFIA RICCI: “SONO UNA MAMMA COCCOLONA”
Mamma di Emma e Maria, Elena Sofia Ricci ammette di essere una mamma molto coccolona. “Forse perché la mia, al contrario, era molto fisica, mi soffocava con i suoi abbracci. Ho fatto fatica a ricambiare, anche quando era malata. Non sono anaffettiva, esprimo meglio il mio amore con le parole”, ha ammesso l’attrice. Dopo il matrimonio con Luca Damiani e la storia con Pino Quartullo, papà di Emma, nella vita di Elena Sofia Ricci è arrivato Stefano Mainetti con cui è sposata da 18 anni. “E’ entrato nella mia vita alla soglia dei 40 anni, abbiamo lavorato tanto sul nostro rapporto. Ed è il papà di Maria”, ha aggiunto l’attrice che spera di poter realizzare presto i progetti teatrali che ha in programma. Appena la pandemia finirà, infatti, l’attrice confessa che farà: “Andrò a prendermi una poltroncina al teatro Quirino, dove a sette anni feci il mio primo saggio di danza”.