Condannati a due anni in primo grado con l’accusa di omicidio colposo: è questa la pena comminata ai genitori di Eleonora Bottaro, la 17enne morta di tumore nel 2015 poiché convinta dal padre Lino e dalla mamma Rita Benini a seguire il metodo Hamer e rifiutare la chemioterapia. Chi provò ad opporsi a questa folle decisione è il dottor Giuseppe Basso, all’epoca direttore di Oncoematologia pediatrica a Padova, oggi in pensione:”Il genitore può pensare ciò che vuole ma io, da medico, devo intervenire e così feci con Eleonora. Fui io ad avvisare il tribunale dei minori e avviare l’iter di sospensione di potestà genitoriale”. Queste le parole pronunciate dal medico a “La Repubblica”, secondo cui Eleonora si poteva salvare:”Aveva molte possibilità di guarire, non curandosi le ha ridotte a zero”. Una verità che fa male…



ELEONORA BOTTARO, MORTA PER AVER RIFIUTATO CHEMIO

Alla domanda su quale terapia avrebbe dato ad Eleonora Bottaro, l’oncologo risponde sicuro:”Una terapia standard, il protocollo più diffuso in Europa. La prima settimana solo cortisone per capire se le cellule malate rispondono, poi una fase intensiva di due anni con chemioterapia. In base alla risposta si valuta come proseguire”. Secondo il metodo Hamer, invece, Eleonora si cuò soltanto con vitamina C, cortisone e acqua di mare. L’oncologo spiega a “La Repubblica”:”Queste teorie non attecchiscono nei ceti bassi della popolazione”. Provi ad andare in Africa con un camion di vaccini e vedrà la fila. Giustifico fenomeni come Di Bella o Hamer in un solo caso: se la scienza ti dice che non hai alcuna possibilità. Ma se c’è anche una sola probabilità di guarire non si può rinunciarvi. Eleonora aveva solo 17 anni, e a quell’età si vedono in giro molti eroi. A 70 anni si ha una visione più obiettiva”.

Leggi anche

LETTERA/ "Chissà se Ventura, ex terrorista ora libero, si ricorda della mia 126”VIOLENZA CONTRO LE DONNE/ L'alternativa alla "liturgia" di panchine e scarpe rosse