Eleonora Daniele, conduttrice su Rai Uno di “Storie Italiane”, trasmissione che va in onda ogni mattina dal lunedì al venerdì dalle 9.55 alle 11.55, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “Il Messaggero” in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo. Una tematica con la quale la presentatrice si è dovuta confrontare nel corso della sua esistenza, in quanto suo fratello Luigi, scomparso nel 2015, soffriva di un grave disturbo autistico e ancora oggi la giornalista lo ricorda con commozione: “Quando hai vicino una persona così, non c’è bicchiere mezzo pieno o vuoto: a noi manca tantissimo Luigi, la vita non è più la stessa senza di lui. E io non sarei quella che sono senza lui”.



Eleonora Daniele ha evidenziato che suo fratello “ha insegnato a tutti noi a non mollare mai, a non accontentarci: lo guardavi e capivi che le tue difficoltà sono cosa piccola. Le famiglie sono lasciate spesso sole, nel loro percorso con quelli come Luigi, specie se hanno reazioni inconsulte come le aveva lui. E si spaccano, non reggono il peso. Io posso lanciare un appello: queste persone sono una ricchezza enorme. E a noi manca tanto averlo qui, Luigi, manca la sua pienezza di sentimenti”. Per questo, quando è nata la figlia Carlotta, il popolare volto Rai ha capito di dover scrivere la storia della sua famiglia e di Luigi “per scongelare il cuore, dopo il dolore sordo della morte”.



ELEONORA DANIELE: “LA BUROCRAZIA NON AMA LA DISABILITÀ”

Nel prosieguo del suo intervento su “Il Messaggero”, Eleonora Daniele ha detto che molte persone non hanno amato suo fratello Luigi perché “non amano la disabilità. Lo senti quando affronti le istituzioni, le strutture sanitarie, quando entri nella scuola. La burocrazia non ama la disabilità. Il 2 aprile deve servire a questo, a ricordare che non si debbono tirare indietro. Che non possono farlo. Che nei moduli devono barrare il ‘sì’ e non il ‘no’ sui servizi da offrire”.

L’autismo, ha proseguito la conduttrice, è una cosa complessa, in cui c’è bisogno di tutto, e dentro quell’immagine di normalità che hanno ragazzi come Luigi o i loro figli si nasconde un mondo che corre parallelo: “Stanno venendo alla luce anche molti casi al femminile, anche se è un disturbo di cui non si conosce l’origine e non ha cura per ora, ma che colpisce molto nella sfera maschile”. Con suo fratello, Eleonora Daniele sognava di poter ballare in una discoteca affollata, ma provarci era rischioso, per via delle sue reazioni improvvise: “L’empatia vera non è piangere quando si raccontano, le storie, ma quando nessuno le racconta. Perché le famiglie non smettono mai di confrontarsi con una cosa così grande come l’autismo”.