Eleonora Daniele, ospite di Maurizio Costanzo insieme a Maria Grazia Cucinata nel corso della puntata di S’è fatta notte andata in onda ieri, ha parlato del rapporto con il fratello Luigi, morto improvvisamente nel 2015 a 44 anni. L’uomo era affetto da autismo. I due erano legati da un profondo affetto, tanto che la conduttrice non riesce ancora ad accettare, a distanza di anni, la sua scomparsa.



“Il ricordo è continuo, è un pensiero fisso. Io mi sveglio pensando a lui e vado a dormire pensando a lui. Non ho superato la sua morte, non credo che lo farò mai”. È per questa ragione che Eleonora Daniele ha deciso di scrivere un libro su di lui, che uscirà il prossimo 9 novembre. “Ho pensato mi avrebbe aiutato, un po’ è stato così anche grazie alla mia famiglia. Le mie sorelle dicono che io ero la sua sorella preferita”. La giornalista, a tal proposito, nutre un rimorso. “Il mio pentimento è quello di non aver trascorso molto tempo con la mia famiglia a Padova. Ogni tanto facendo le fatiche di Ercole torno su, passo anche un’ora con mia madre e le mie sorelle. Quando perdi qualcosa hai la sensazione di non poter più tornare indietro, allora utilizzi il tempo che hai davanti a te per fare tutto quello che non hai fatto prima. Allora inizi a correre”, ha ammesso.



Eleonora Daniele e il fratello Luigi: il figlio maschio che la famiglia desiderava

Luigi era il figlio maschio che la famiglia di Eleonora Daniele da tempo desiderava, ma non è andata come avrebbero voluto. A raccontarlo, nel corso della puntata di S’è fatta notte, è stata proprio la conduttrice. “Quando sono nata mia mamma non ha voluto vedermi per 4-5 giorni perchè non ero maschio. Aveva avuto due figlie femmine e poi era nato Luigi, che era autistico. C’era il desiderio di mia madre di avere un figlio maschio che portasse avanti la famiglia. Poi mia zia le ha detto che ero una bella bambina, mi hanno messo in braccio a lei e da allora non mi ha mai lasciato”, ha raccontato.



Eleonora Daniele, tuttavia, è fiera di essere una donna. “A volte ci penso se fossi stata un maschio. Ora porto avanti i diritti delle donne insieme a donne straordinarie come Maria Grazia Cucinotta. Quindi sì, meglio essere femmina”. E adesso è pronta a condurre la nona edizione di Storie italiane.