Nello studio de La Volta Buona, grazie al contributo di Eleonora Daniele, il focus è stato portato su un tema decisamente urgente e del quale è necessario parlare quanto più possibile. Le disabilità, le malattie che richiedono assistenza costante; temi che ricorrono nell’ultimo libro della giornalista – ‘Ma siamo tutti matti?’ – che racconta di storie toccanti, di sofferenza, partendo da una parte del suo vissuto: la malattia di suo fratello Luigi, scomparso a soli 44 anni.



“Luigi, mio fratello, era un disabile mentale; però nel raccontare le storie di tutti i giorni mi sono accorta nel frattempo, anche dopo la morte di mio fratello, che i problemi sono sempre gli stessi”. Inizia così Eleonora Daniele parlando del suo compianto fratello Luigi, della sua malattia, e di come ancora oggi patologie come la sua non abbiano ancora un sistema di sostegno accurato e presente. “Noi familiari avevamo l’esigenza di farlo seguire, i miei genitori non riuscivano a tenerlo a casa anche perchè la sua disabilità mentale era grave. La vita di mio fratello era spesso fatta di porte chiuse a chiave. Io sono andata in alcuni istituti dove vengono curate alcune persone però ho trovato le stesse porte chiuse a chiave che io vedevo quando ero piccola”. Sempre parlando di suo fratello, la giornalista ha aggiunto: “Luigi non aveva sviluppato il linguaggio, oggi per i ragazzi autistici ci sono invece tanti percorsi da poter fare per poterli aiutare anche se molto spesso le famiglie non trovano spazio e anche questo lo denuncio nel libro”.



Eleonora Daniele a La Volta Buona: “L’amore delle persone può fare la differenza…”

Ancora oggi – ha raccontato Eleonora Daniele a La Volta Buona – non sono chiare le dinamiche che avrebbero decretato la morte di suo fratello Luigi scomparso a soli 44 anni. “Forse un arresto cardiaco ma l’autopsia non ha evidenziato un vero e proprio motivo, tra l’altro lui era molto giovane perchè aveva solo 44 anni. Parto proprio da quell’istituto dove lui ha perso la vita”. Tornando invece sul libro, dal titolo ‘Ma siamo tutti matti?’, la giornalista ha spiegato: “La domanda è provocatoria, lo siamo davvero se pensiamo che i problemi si possano risolvere con il sistema attuale che non funziona totalmente e andrebbe rivoluzionato. I miei genitori sono stati aiutati dalle persone, che spesso fanno la differenza…”.

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