Sono diventate un caso le dimissioni di Eleonora Evi da co-portavoce dei Verdi. La deputata le ha annunciate accusando Angelo Bonelli di essere patriarcale. «Sì, ho spiegato che non farò la bella statuina per il partito personale di Angelo. Non posso avere un ruolo di contorno rispetto al leader uomo», conferma al Corriere della Sera. Nell’intervista, la deputata precisa di non aver rinnovato la tessera del partito che le è scaduta ieri, ma resta all’interno del gruppo Alleanza Verdi-Sinistra, quello con cui è stata eletta, ma da indipendente, perché ne condivide le battaglie politiche. Ma ribadisce le accuse a Bonelli, come quelle di essersi comportato da maschilista: «Sì lo è stato, probabilmente neanche in maniera troppo consapevole, ma questo è esattamente il segnale di un qualcosa che è molto profondo e radicato nella nostra società. E quando io ho evidenziato la disparità di trattamento tra di noi, la risposta è stata il silenzio». Per Eleonora Evi non c’è un episodio che l’ha spinta alle dimissioni, ma una lunga serie di vicende, una anche molto recente.
«Io ho lavorato sull’obbrobrioso disegno di legge del governo sulla carne coltivata. Ho fatto le dichiarazioni di voto, gli interventi. Insomma, me ne sono occupata molto e il mio partito ha preferito dare spazio e visibilità a un breve discorso di Bonelli invece di prendere in considerazione il mio lavoro». Quindi, Eleonora Evi ha dovuto fare un intervento pubblico per ritagliarsi l’attenzione che le spettava.
ELEONORA EVI “OSCURATA ANCHE DURANTE MATERNITA'”
Ma Eleonora Evi cita anche un post di Europa verde in cui si sottolineava come Angelo Bonelli fosse il leader più presente in Parlamento, in realtà era lei. «Quando l’ho fatto notare, è stato fatto un nuovo post con le foto di entrambi e con la scritta “I leader più presenti”. Ma come funziona? Se il leader più presente è un uomo merita un post tutto per sé, se invece si tratta di una donna, nel post dobbiamo essere per forza in due?». Un altro episodio riguarda la sua maternità: «Sono stata oscurata, perché pur continuando a lavorare ero meno presente in Aula. Quindi c’è il capitolo che riguarda la dialettica interna: quando io ho difeso posizioni diverse rispetto a quelle di Angelo ci sono stati dei problemi».
Nell’intervista al Corriere, Eleonora Evi cita anche le amministrative di Brescia, perché in quell’occasione ritiene sia stata «calpestata la volontà del gruppo locale che aveva deciso di correre autonomamente». Siccome la decisione non era gradita a Bonelli, «si è proceduto con un commissariamento». La deputata si è schierata col gruppo locale, per questo ritiene di essere stata isolata. «Se la mia posizione differente ha come conseguenza quella di oscurare completamente il mio ruolo di co-portavoce significa che Europa verde ha un problema».
ELEONORA EVI “PATRIARCATO E BULLISMO NEI VERDI”
Alla Stampa, invece, ha parlato anche di «tanti piccoli episodi di bullismo, mi sento di definirlo così». La deputata lamenta una «costante differenza di trattamento tra noi, a dispetto di quella che è la tradizione dei Verdi europei sulla co-leadership». Per Eleonora Evi nel partito «è tutto molto accentrato su Bonelli». Infatti, ritiene che il suo ruolo sia stato «sistematicamente annullato e mortificato». Per questo era da tempo in sofferenza. «Sono stata oscurata mediaticamente e messa in un angolo solo per aver espresso opinioni non allineate su varie questioni». La deputata ci tiene a precisare che non intende cavalcare l’onda, in riferimento al dibattito sul patriarcato. «Esiste anche nella politica e non ha colore, è sia di destra che di sinistra».
Eleonora Evi ha notato che anche alcune colleghe donne hanno firmato un documento in cui l’attaccano, ma ha ricevuto anche tanti messaggi di vicinanza. Alle accuse di essere ingrata, visto che è stata candidata in tre collegi per essere eletta, replica: «L’abbiamo chi? Perché io ero co-portavoce quanto lui, quindi sta ammettendo che le decisioni le prendeva lui. Tra l’altro, l’unico collegio uninominale blindato per i Verdi, dove si veniva eletti anche non superando la soglia di sbarramento, lo ha avuto Bonelli». Infine, afferma di essere più delusa che arrabbiata.